
La forza delle idee Una rassegna da favola che ha fatto divertire migliaia di persone
"Sono così felice di essere qui". Chissà, magari le prime parole pronunciate da Jason Key sul palco di Bussoladomani saranno state di circostanza. E tuttavia, quel che è certo è che i Jamiroquai hanno dato davvero il massimo per la loro esibizione alla rassegna "La Prima Estate". Non era scontato: ci voleva davvero il massimo dell’impegno per esibirsi con una tuta lunga di acetato in una calda serata di fine giugno. Cinque anni dopo la loro ultima apparizione in Italia, il gruppo britannico che da trent’anni solca le onde del successo mondiale si è reso protagonista di un’ora e mezzo di fuoco che ha rappresentato la punta di diamante di sei serate (e ora arriverà pure la settima…) che hanno fatto registrare al format pensato e organizzato da D’Alessandro e Galli tante vittorie e ben pochi (fisiologici) inciampi, come la defezione dei Nation of Language per l’indisponibilità di Ian Richard Devaney, che si è ammalato proprio in concomitanza con la sua esibizione. Cose che capitano, quando allestisci una line up con oltre venti tra gruppi e solisti, portando decine e decine di artisti sul palco. L’entusiasmo attorno alla manifestazione è talmente palpabile che è stato deciso di organizzare una serata in più: domenica 2 luglio, a Bussoladomani arriva un’altra artista di caratura mondiale, Lana Del Rey. E tanto per cambiare, l’esibizione a Lido di Camaiore sarà un’esclusiva in Italia. Proprio come per tanti altri artisti che hanno arricchito la seconda edizione del format "La Prima Estate". Le corsa alle prevendite è già partita. E tutto fa pensare che sarà un’altra serata da pienone, come quelle delle prime sei date. Se l’esordio aveva fatto ben sperare con 5mila biglietti staccati per la serata rap e hip, le date successive hanno alzato ulteriormente l’asticella, con decine di migliaia di biglietti venduti che hanno strizzato l’occhio anche al turismo balneare versiliese, rimasto impantanato ai nastri di partenza della stagione a causa del maltempo che si è protratto da Pasqua fino ai primi di giugno: tre quarti dei ticket staccati per la prima tranche della manifestazione sono stati acquistato da fuori regione, portando "l’Italia in Versilia".
Non a caso, il format è stato presentato da D’Alessandro e Galli come un connubio tra festival musicale e turismo esperienziale dal mare alla montagna – "Più che un festival, una vacanza" –, grazie alla felice geografia del territorio camaiorese. Sulla scia di quanto già sperimentato lo scorso anno con l’edizione zero, a richiamare così tante presenze è stata la natura stessa del festival, organizzato su serate specifiche e soprattutto con una line up selezionata per andare a intercettare la platea degli appassionati di musica: poca attenzione al non plus ultra che riempie stadi e arene e al fugace mainstream di quei volti che appaiono, rifulgono e scompaiono nel giro di una stagione, per dare spazio a chi, nell’ambito di uno specifico genere, ha scalato un gradino dietro l’altro fino ad arrivare alla vetta: dagli Alt-J e Bon Iver, affermatisi nel mondo indie, passando per Nas, volto indiscusso del rap statunitense negli anni Novanta, quando il genere non era ancora sdoganato a livello mondiale, fino agli stessi Jamiroquai.
Con una spruzzata di ‘talenti’ in rampa di lancio attorno ai quali si respira un certo hype: dal 23enne Geolier alla 19enne Bu Cuaron, alla cui esibizione si è presentato anche babbo Alfonso, due volte Premio Oscar alla regia. Insomma, un po’ come organizzare un festival sul calcio e portare sul palco il Loco Bielsa e il talento carioca Endrick: magari chi segue solo gli highlights su YouTube non comprerà il biglietto, ma gli aficionados faranno carte false.
RedViar