La città si abbraccia per il 29 giugno Giorno del ricordo e della speranza

I familiari delle vittime del disastro ferroviario invitano tutti al corteo della memoria che anticipa la sentenza. Piagentini: "Sappiamo che Viareggio ci sarà vicina. Dal verdetto del tribunale ci aspettiamo dignità"

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di Martina Del Chicca

Non sarà solo il giorno del ricordo, ma anche quello dell’attesa. Perché il tredicesimo anniversario del disastro ferroviario, quest’anno, anticipa di poche ore il tempo della verità. "Il 29 giugno, dalla città, ci aspettiamo quell’abbraccio che non è ci mai mancato in questi anni. Perché Viareggio ci è sempre stata vicina. Perché quella notte, e i giorni che sono seguiti, restano indelebili". Dalla sentenza di Appello Bis, attesa per il 30 giugno "ci aspettiamo invece un po’ di dignità, dunque che vengano confermate quelle responsabilità già individuate dalla Cassazione". Marco Piagentini, presidente dell’associazione ’Il mondo che vorrei’, che riunisce i familiari delle 32 vittime del strage di Via Ponchielli, ha il dono di raccontare i suoi pensieri con poche parole. Non cerca, non ha mai cercato la comprensione del dolore che ha attraversato e attraversa, e che resta suo; ma la spinta per il cambiamento. E’ grazie a lui, a Daniela Rombi, a Silvano Falorni, ad Enzo, a Chiara, a Luciana... al Mondo che vorrei se il 29 giugno non si è perso nella macerie di quel disastro, ma ha assunto un significato importante, com’è la lotta per la sicurezza e il rispetto della vita oltre tutto. Oltre il calcolo, i bilanci, il profitto.

E’ grazie alla forza, alla costanza, dei familiari delle 32 vittime di quell’inferno – innescato dal deragliamento di un treno merci carico di Gpl, deragliato alle porte della stazione – se da quel giorno così buio è nata una speranza. Ma non solo "è grazie alla Magistratura, che in questi anni ha fatto un lavoro straordinario per far luce sulle responsabilità di un disastro che si poteva evitare, ai nostri avvocati che ci hanno rappresentato con professionalità e partecipazione. Ai consulenti e ai ferrovieri, che hanno messo in campo tutte le loro conoscenze. Ai cittadini, che non hanno mai mollato". E il pensiero, in questo 29 giugno, va a chi, durante questo lungo cammino comune ci ha lasciato. All’ingegner Massimo Mencarini, scomparso alla vigilia dell’apertura del processo di Appello bis e "che ha sempre gestito l’organizzazione della marcia del 29 giugno" e a Michele Michelino, l’ex operaio della Breda che lottava a Milano contro le stragi d’amianto. "Due uomini da cui abbiamo preso esempio, che si sono spesi in prima persona e con estrema generosità per battaglie di civiltà" prosegue Piagentini. "Li sentiamo ancora vicini, e saranno con noi anche questo 29 giugno".

La giornata della Memoria sarà aperta con un messa; celebrata, alle 11, dal vescovo di Lucca Paolo Giulietti nella chiesina del cimitero della Misericordia. Alle 17.30 l’appuntamento nel ’Luogo della memoria e della solidarietà’ in via Aurelia Sud al Varignano, uno scrigno che la storia della strage, per un incontro dedicato all’impegno di Michelino con i familiari delle vittime delle troppe stragi italiane.

E la sera il corteo, che partirà alle 21 dal Comune "perché questo è il luogo che rappresenta tutta la comunità. E per sottolineare quanto sia (sarebbe) importante il ruolo delle istituzioni nel percorso che stiamo affrontando". La camminata civile proseguirà lungo via san Francesco, la Passeggiata, via Mazzini, piazza Dante, via Burlamacchi, poi una sosta alla Croce Verde, "per ricordare Milziade Caprili, e l’impegno di tutti i volontari", la salita sul Cavalcavia e la discesa in via Ponchielli dove è previsto un piccolo spettacolo di teatro dal titolo "L’arte della vita" e gli interventi di cittadini, familiari e ferrovieri "per rimarcare l’impegno della società civile in questa battaglia contro i poteri forti" conclude Piagentini. Alle 23.48 i rintocchi delle campane della ’Casina dei ricordi’. 32, come le storie interrotte. Per cui, il giorno seguente, la giustizia dovrà dare risposte.