DANIELE MASSEGLIA
Cronaca

Irruzione di “Mare Libero“ al Twiga. Asciugamani e ombrelloni tra le tende

Iniziativa di una quindicina di attivisti. "Concessioni scadute il 31 dicembre: ora chiunque può utilizzarle"

Irruzione di “Mare Libero“ al Twiga. Asciugamani e ombrelloni tra le tende

Irruzione di “Mare Libero“ al Twiga. Asciugamani e ombrelloni tra le tende

L’orologio segna le 15,20 quando tra le tende del Twiga beach accade qualcosa di insolito e inaspettato. I clienti della nota spiaggia vip di Fiumetto si alzano improvvisamente dai lettini e restano seduti, guardandosi intorno con aria sbigottita. "E chi sono questi?". Accanto a loro, nella striscia di sabbia che divide le tende, spunta un ombrellone arancione, poi un altro verdeblù e infine gli asciugamani. L’irruzione scattata ieri porta la firma del coordinamento nazionale “Mare Libero“, associazione nata nel 2019 e formata da i cittadini, associazioni e comitati "uniti dal comune intento – è il loro biglietto da visita – di liberare il mare e le spiagge e restituirli alla collettività".

L’iniziativa viene infatti definita "non un’occupazione, ma l’esercitazione di un diritto". Che sarebbe, secondo gli attivisti, il diritto di utilizzare spiagge che in questo momento sono libere in quanto le concessioni sono scadute il 31 dicembre 2023 e dovranno andare all’asta, come ribadito di recente dal Consiglio di Stato dando seguito alla direttiva Bolkestein. E come hanno ribadito ieri gli attivisti, in tutto una quindicina e venuti da ogni dove – tra cui Ostia, Chioggia, Livorno, Massa, Carrara e Pietrasanta – ai bagnanti rimasti senza parole. A parte un paio di loro che hanno vivacemente protestato chiedendo l’intervento della direttrice del Twiga. Ma l’invito ad andarsene non ha sortito alcun effetto e la tensione si è subito stemperata. Entrati da nord lungo la battigia, gli attivisti sono rimasti al loro posto più o meno fino alle 17: c’è chi ha preso il sole, chi ha fatto il bagno, chi ha letto un libro. In maniera indisturbata, anche perché i proprietari dello stabilimento non hanno allertato le forze dell’ordine.

"Non esiste nessun bagno vip – spiega Matilde Balatresi, vice presidente nazionale di ’Mare Libero’ presente all’irruzione di ieri – perché in questo momento non esistono bagni: per noi sono tutti uguali e tutti scaduti dallo scorso 31 dicembre, come ha confermato il Consiglio di Stato. Anche l’anno scorso eravamo al Twiga, ma per ribadire che ogni cittadino ha il diritto di accedere agli stabilimenti per raggiungere la battigia. Con questa iniziativa, invece, abbiamo esercitato il diritto di stare sulla spiaggia. C’è un vuoto normativo e la spiaggia, tutta o quasi, attualmente è libera. I cittadini sappiano, pertanto, che questa stagione potranno andare al mare in una delle concessioni scadute, e ancora illegittimamente occupate dalle strutture balneari, senza che nessuno possa chiedere loro di pagare alcun servizio né allontanarli".