"Io, gay di destra, discriminato dalla comunità Lgbt"

Il consigliere della Lega. Alessandro Santini. contrario al ddl Zan

"Io, gay di destra, sono stato il primo ad esser discriminato dalla comunità Lgbt per aver espresso la mia contrarietà al ddl Zan". In consiglio comunale le parole di Alessandro Santini, consigliere della Lega, hanno fatto calare il silenzio. Qualcuno si è perfino commosso di fronte ad un appello accalorato "a bandire ogni forma di proposta di legge che, in sè, ha già i contenuti della ghettizzazione". "Chiedo scusa al mio partito

– ha premesso – perchè adesso ci sono sicuramente cose più importanti da risolvere come le incertezze della pandemia e la crisi economica. Però voglio raccontare la mia esperienza: appena ho manifestato la non condivisione del contenuto del ddl Zan sono stato oggetto di emarginazione da parte di quella comunità omosessuale che è monopolio della sinistra, in particolare del Pd. Non faccio parte di nessun gruppo, non voglio finire in nessuna riserva indiana.

E proprio per questo sono stato messo all’angolo. Sono stato contattato da una persona che mi ha chiesto: ’Sei della Lega? Noi della comunità Lgbt blocchiamo sui social tutti i gay di destra’. Io mi sento uguale agli altri e non tollero etichette che diventano bandiera – continua Santini – e nel mio percorso politico nelle file di An, FI e nella Lega mi sono sempre sentito accettato. Basta dire che la destra è razzista: fa più danni la demagogia di certi gruppi che crea la ’differenza’. Ho dei genitori meravigliosi e posso dire di essere contrario alle adozioni gay: forse potrei essere un bravissimo padre, ma la maternità è indiscutibilmente femminile e va garantita. Appoggio i diritti per le coppie di fatto ma non il matrimonio perchè sono un credente e la Chiesa riserva questo sacramento ad un uomo e una donna. Anche la Lega sta lavorando per un proprio ddl che possa difendere chi ha bisogno di tutele, e non sia un boomerang di discriminazione sessuale".

Fra.Na.