
Una distesa di camper che occupa, in barba al 2° Piano di Gestione della Tenuta Borbone-Macchia Lucchese ed al Codice Stradale, il parcheggio che si estende davanti ai bagni della Marina di Torre del Lago. Un’immagine divenuta quasi familiare ma che certo non fa felice chi, balneari e camping, questa situazione di pacchiano abusivismo non vogliono più sopportarla.
"Da almeno quattro anni, esattamente da quando è stata divelta la sbarra che regolava l’ingresso al parcheggio – premette Gianmarco Gemignani del Bagno Marcella – sono abituato, particolarmente nei weekend o nel mese di agosto, a vedere una sfilza di camper che occupa posti riservati alla semplice sosta. Si dirà che è un falso problema ma a chi pensa che la mia sia solo voglia di scagliarsi contro turisti dico che questi campeggiatori non solo contravvengono alle norme occupando una zona che non è adibita a parcheggio per camper o roulotte, perché sprovvista delle necessarie colonnine per la ricarica energetica e soprattutto di aree adibite allo scarico delle acque reflue, ma anche che il loro supporto alle casse delle attività litorali è assolutamente risibile". Proprio sulla questione della decenza punta il dito Gemignani. "Il lunedì mattina – assicura – qui sulla Marina l’aria è irrespirabile e il parcheggio è disseminato di chiazze gialle che altro non sono che i resti degli scarichi dei mezzi. Poi sarà anche folkloristico – rincara – vedere persone felici che aprono i tendalini o fanno la brace, ma non è consentito". Il fenomeno è ripreso fin da questi ultimi giorni di sole. "La scorsa domenica – conclude Gemignani – alle sei del mattino ne contavo ben 42. Un parcheggio per circa 200 mezzi si riduce così a meno di 70 e noi non sappiamo come uscirne dato che sia il Parco che il Comune sembrano avere le mani legate. Personalmente mi sono rivolto anche alla Mover". Il fenomeno è divenuto portatore di una spietata concorrenza, sleale, nei confronti dei campeggi sparsi all’interno dello stesso Ente Parco. "Chi campeggia in modo abusivo, oltre a scaricare in alcuni casi i reflui del wc chimico, produce rifiuti solidi urbani e non contribuisce ai costi di smaltimento che sono a carico delle imprese e dei cittadini – sottolinea Michele Montemagni di Assocamping (foto) –. Inoltre non versa la tassa di soggiorno, prevista invece dall’amministrazione comunale per chi soggiorna in strutture ricettive e infine non viene segnalato alla PS che quindi non ha modo di riscontrare puntualmente i flussi in transito a danno della sicurezza".
"La situazione – va avanti – è esplosa e deve essere affrontata dal Parco o dal Comune che debbono piantarla di rimpallarsi vicendevolmente le responsabilità Basterebbe applicare all’articolo 15.1 comma 2 che recita per l’appunto che nei parcheggi è vietata la sosta prolungata e nelle ore notturne non è ammessa la presenza di mezzi ad uso abitativo o di ricovero". Anche Montemagni scarta l’idea che i camperisti portino liquidità alle attività di zona “i riscontri che abbiamo dicono che la loro presenza è irrilevante da un punto di vista di maggiori introiti per le attività” e non tralascia nemmeno le conseguenze post pandemia. "Mi riferisco ai protocolli di sicurezza anti-Covid – conclude –. In un campeggio, in un hotel e in uno stabilimento balneare c’è l’obbligo di registrare e conservare il nominativo dei clienti ma in questo caso estremo il controllo viene completamente a mancare".
Sergio Iacopetti