MARTINA DEL CHICCA
Cronaca

Ancora un incendio alla Lecciona: all’origine la mano di un piromane

E’ il sesto rogo in un mese: in fumo 3mila metri quadrati di verde

Troppi incendi in questi giorni, ormai è certo che c’è un piromane (o più d’uno) che appiccano le fiamme

Viareggio, 20 luglio 2016 - UNA COLONNA di fumo si è alzata, ieri, poco prima dell’ora di pranzo oltre il verde della Pineta di Levante. A dare tempestivamente l’allarme sono stati i bagnanti, stesi al sole sulla spiaggia della Lecciona. Tre squadre dell’antincendio boschivo, una dal comando dei vigili del fuoco di Pietrasanta, un elicottero: tutti impegnati a circoscrivere e spegnere il rogo che stava divampando nel cuore dell’oasi protetta. Tremendamente vulnearabile nelle ultime settimane, violata ben sei volte dal 4 luglio ad oggi da un piromane. Sì, anche sull’origine dell’ultimo incendio, che ha fagocitato 3mila metri quadrati di ossigeno, infatti non sembrano esserci dubbi: è doloso. «Difficilmente – spiegano dal comando – in questa zona il fuoco può divampare spontanemente», gli episodi poi si sommano. Troppi, e in tempi troppo rapidi l’uno dall’altro. E’ stato quindi un uomo, non identificato, ad accendere la miccia. Il caldo e le sterpaglie, aghi di pino secchi, hanno fatto il resto amplificando le fiamme.

ANCORA una volta la collaborazione tra cittadini e vigili del fuoco è stata importante, anzi fondamentale. L’allarme repentino e l’intervento delle camionette a sirene spiegate hanno evitato il peggio. Hanno contenuto i danni e evitato che qualcuno rimanesse ferito, benché in quella zona circolino davvero tante persone. Che a piedi, o in bici, attraversano la Pineta per raggiungere il mare.

L’ALLERTA quindi è massima. Sotto controllo tutti i possibili sospettati, le forze dell’ordine indagano a 360 gradi, seguendo anche le tracce stampate nelle fedine penali. Non è il primo anno che Viareggio si trova a fare i conti con questo tremendo fenomeno, finì nello scacco di un piromane già tre anni fa. Spregiudicato ora proprio come allora, tanto da agire in pieno giorno. Incurante di tutto e di tutti, semina fuoco e distruzione. Ma non è escluso nemmeno che si tratti di una mano ‘nuova’. La caccia è aperta e si lavora per rafforzare i controlli, con pattugliamenti frequenti dei volontari del corpo forestale. Intanto si raccolgono tutte le segnalazioni, ogni particolare può diventare fondamentale per gli inquirenti. Qualcosa pare sia già stato raccolto, ma non abbastanza per inchiodare il responsabile.