DANIELE MASSEGLIA
Cronaca

In crisi anche la “Savema“. Scattano gli ammortizzatori

Il colosso del marmo sigla l’accordo di solidarietà per i suoi 78 dipendenti

In crisi anche la “Savema“. Scattano gli ammortizzatori

Esporta da oltre mezzo secolo il nome di Pietrasanta e della Versilia ad ogni latitudine del mondo. Gli addetti ai lavori la chiamano addirittura “sarta dei grattacieli“ per la fornitura di pietre che trasformano gli edifici in autentiche opere di architettura. Ma la crisi post-Covid, che ha fatto lievitare tutto – costo dei materiali, utenze, mutui – non fa sconti a nessuno e fa tremare i polsi anche ai 78 lavoratori della “Savema“. A Pontenuovo, storica sede del colosso del marmo (nella foto), negli ultimi giorni si sono rincorse molte voci, spesso incontrollate. Esuberi, licenziamenti in vista. Si tratta di timori infondati, almeno per ora. Ma il fatto che l’azienda sia stata costretta a ricorrere allo strumento della solidarietà per scongiurare provvedimenti drastici rende l’idea del termometro della situazione.

Contattata da La Nazione, la direzione della “Savema“ ammette la difficoltà di questo periodo e coglie l’occasione per fare chiarezza oltre a scacciare le nefaste previsioni messe in circolo da qualcuno. "È stato siglato ad inizio febbraio, tra azienda e sindacati – spiegano – un accordo di solidarietà finalizzato a salvaguardare professionalità e livello occupazionale presenti in azienda. L’intesa riguarda 78 dipendenti e si inserisce all’interno di un piano industriale di riorganizzazione e rilancio che prevede una serie di interventi e investimenti tesi a recuperare competitività e a riposizionare l’azienda sui principali mercati mondiali". L’azienda entra quindi nel merito delle ragioni che l’hanno spinta ad intraprendere questo piano di rilancio: "Si tratta di fattori geopolitici ed economici che hanno compromesso l’economia mondiale dal 2020 a oggi. Tali fattori si sono tradotti in un aumento dei costi delle materie prime, costi energetici, spese di logistica in entrata e in

uscita, rialzo dei tassi d’interesse che hanno influito negativamente sui costi delle commesse e sul conto economico. Nonostante la sfavorevole congiuntura – concludono – la nostra azienda si è dimostrata resiliente. Per questo, dopo una storia di oltre mezzo secolo, ha deciso di prendere immediate contromisure di riorganizzazione per adattare il modello aziendale ai cambiamenti repentini post-pandemia. La riorganizzazione e rilancio passano, oltre che dalla solidarietà, anche attraverso investimenti in tecnologia, in gran parte già realizzati, digitalizzazione e formazione del personale nel prossimo triennio".