Il vecchio mercato dei fiori sta appassendo

La denuncia di Coldiretti: "Manca la manutenzione, oltre 150 operatori convivono con infiltrazioni, incuria e problemi di sicurezza"

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Lo stato in cui verso il mercato dei fiori di Viareggio è ben rappresentato dalla scritta che dovrebbe accogliere gli operatori del settore: "Mercato eifio" si legge. Nel corso degli anni infatti le lettere “d”, “r” e “i” che componevano la scritta "Mercatodei fiori" – proprio all’ingresso della struttura – si sono staccate, ma nessuno le ha mai più sostituite. Perse insieme alle speranze degli oltre 150 operatori floricoli all’ingrosso, per lo più imprese florovivaistiche viareggine e dei comuni limitrofi, che operano all’interno della struttura "tra infiltrazioni di acqua sulle coperture, incuria e problemi per la sicurezza di chi vi lavora" raccontano.

Gli ultimi interventi di manutenzione degni di nota fatti dal Comune risalgono a molto tempo fa e gli effetti "dell’assenza di interventi si vede eccome". A denunciarlo è Coldiretti Lucca, su sollecitazione proprio degli stessi operatori, in seguito ad un sopralluogo nella struttura a cui hanno partecipato il presidente provinciale, Andrea Elmi, e il direttore provinciale, Francesco Cianciulli.

Per tantare di aprire un confronto con l’amministrazione comunale a maggio scorso gli operatori del mercato hanno protocollato una raccolta firme indirizzata per chiedere interventi di riqualificazione. Quella richiesta, caduta nel vuoto, viene quindi ripresa dai vertici provinciali di Coldiretti.

"Il Comune intervenga con urgenza per risolvere la situazione di degrado ed incuria che rende difficoltoso per le aziende continuare a lavorare al suo interno", va dritto al sodo il presidente di Coldiretti Lucca, Andrea Elmi. " Per le condizioni in cui versa – prosegue – questo mercato disincentiva le imprese, non aiuta gli scambi commerciali e umilia il florovivaismo, comparto importantissimo per l’economia locale e regionale".

Basta fare un giro all’interno del piazzale e dei locali del mercato, per lo più chiusi, per toccare con mano uno stato di abbandono ormai ventennale: "Coperture pericolanti, mancanti o caratterizzate dalla presenza di amianto, infiltrazioni, vetri rotti, locali, arredi e servizi igienici malconci". Ed ancora "il guano dei piccioni sui banchi per l’esposizione dei fiori e l’asfalto groviera che rappresenta un problema non solo per la movimentazione dei carrelli ma – spiegano gli operatori – anche per la sicurezza".

"Il mercato ha perso progressivamente la sua piena funzionalità – spiega ancora Elmi –. Nessuna amministrazione, negli ultimi venti anni, ha mai investito veramente sulle infrastrutture fondamentali per il consolidamento e lo sviluppo del settore florovivaistico contribuendo in parte al suo ridimensionamento in termini numerici, di fatturato ed occupazione. Gli operatori che resistono in un contesto così poco accogliente e funzionale sono degli eroi. Pretendiamo risposte sul futuro del mercato dei fiori e soprattutto una presa di posizione chiara una volta per tutte".

Red.Viar.