Il tenore Armiliato al convegno contro le armi

L’inziativa è promossa dai familiari di Luca Caragioli, ucciso con un collega alla Gifas Electric nel 2010

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"Mamma, dobbiamo fare qualcosa..." Gabriella ricorda ancora le parole, cariche di coraggio, che le sue figlie, Claudia e Giulia, pronunciarono la mattina del 24 luglio 2010. Il giorno dopo la morte del padre. Luca Ceragioli aveva 48 anni ed era direttore della Gifas Electric di Piano del Quercione; fu ucciso, insieme al collega Jan Frederik, dai colpi di un pistola sparati da un ex dipendente. Che deteneva legalmente un’arma pur essendo affetto da disturbi psichici. Quelle parole, "dobbiamo fare qualcosa", si sono tradotte in un impegno. Dopo la tragedia è nata "Ogni volta": la onlus, da due anni all’interno della rete Arci, che si occupa di promuovere un sistema normativo di prevenzione e una cultura più consapevole intorno al possesso e all’uso delle armi da fuoco.

"Il dolore – dice Gabriella Neri, moglie di Luca e mamma di Claudia e Giulia – resta e rimarrà, custodito in una dimensione privata. Ma abbiamo deciso di raccontare la nostra storia, per costruire qualcosa di nuovo". Per fare qualcosa, appunto. Qualcosa per fermare tragedie assurde, in qualche modo annunciate, come quella che undici anni fa le ha travolte. E in undici anni quel ’qualcosa’ si è fatto sempre più forte e concreto. "Abbiamo cercato di percorrere due strade, quella normativa e quella delle sensibilizzazione, anche attraverso l’arte". Due percorsi che ogni anno si incontrano in un evento: “DisarmArte“ che affronta la questione da entrambe le prospettive.

Dopo un anno di stop forzato, a causa dell’emergenza sanitaria, l’appuntamento torna in presenza. Domenica, dalle 16, nell’Auditorium Enrico Caruso al Gran teatro di Torre del Lago. Ospite d’eccezione il pianista Roberto Prosseda, che si esibirà in un concerto con le musiche di Ennio Morricone e di Giacomo Puccini. Sul palco anche la testimonianza del tenore Fabio Armiliato, rimasto ferito nel 1995 alla gamba durante la fucilazione di Cavaradossi in Tosca allo Sferisterio di Macerata. "Grazie ad Armiliato – spiega Gabriella – sarà possibile parlare di sicurezza sui luoghi di lavoro, compreso il teatro".

Oltre a Daniele Tissone, segretario del Silp Cgil; Giorgio Beretta, analista di Opal (l’Osservatorio permanente sulle armi leggere); e le psicologhe Silvia Menchini e Lara Pedonese; saranno presenti come relatori il senatore Gianluca Ferrara del M5s e il deputato democratico Umberto Buratti. Entrambi impegnati politicamente sul fronte legislativo.

E’ arrivato infatti al Senato un disegno di legge che propone l’istituzione di un’anagrafe informatica che permetta un collegamento fra le istituzioni che rilasciano il porto d’armi e le strutture sanitarie.

"Questo – prosegue Gabriella – consentirebbe alla forze dell’ordine di ritirare, sospendere o revocare immediatamente il porto d’armi a chi manifesta disturbi psichici". Mentre all’interno del decreto Recovery è stato approvato l’emendamento Buratti, con cui si stabilisce che il sindaco debba comunicare a prefetto, uffici e comandi delle forze di polizia l’adozione di misure o trattamenti sanitari obbligatori che facciano venir meno l’idoneità all’acquisizione, alla detenzione ed al conseguimento del porto d’armi. Provvedimenti che avrebbero potuto disarmare la mano che ha sparato e ucciso Luca e Jan. Provvedimenti che possono salvare una vita. E lo scopo di "Ogni volta" è proprio questo: tutelare la vita. E Gabriella, Claudia e Giulia hanno fatto davvero qualcosa. Qualcosa di grande.

Martina Del Chicca