Il maestro burratinaio in cattedra "Così passato e futuro s’incontrano"

Gionata Francesconi ha tenuto un corso di "Teatro di figura" agli studenti del liceo artistico per un’idea unica nel Paese

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Incastrata tra quella di matematica e quella di lettere; gli studenti del Carlo Piaggia, sezione liceo artistico, hanno avuto il privilegio di "abbandonarsi all’ora del sogno". Docente d’eccezione per il corso di “Teatro di figura“, promosso dai professori Devis Serra e Tania Mugnaini, e finanziato dal Pez della Regione, è stato Gionata Francesconi, uno dei più grandi e dei rari maestri burattinai del Paese. "Un progetto, con particolare attenzione all’inclusione, che – spiegano i docenti – parte dallo story telling, ovvero la narrazione di un spettacolo di burattini, e che condurrà gli studenti alla realizzazione di uno stop-motion". L’occasione per i ’nativi digitali’ di avvicinarsi ad un altro mondo, "Che ha un odore, un corpo, e una verità. E ora anche prospettive diverse grazie alle nuove tecnologie" aggiunge Francesconi.

E’ un mestiere che si ruba con gli occhi quello del burattinaio: in cui l’artigianalità si fonde con l’emozione. Che accarezza tutti i sensi, e si sviluppa attraverso la scrittura, la scenografia, la sartoria, la scultura, la pittura "Tutte competenze artistiche che si riuniscono in un’essenza, che è il feticcio. Che è lui, ma non è lui. E’ lui, attraverso te". Francesconi questo mestiere ha cominciato a rubarlo, un pezzettino alla volta, quando aveva solo 9 anni. Seguendo il maestro burattinaio Serafino Bianchi, Gioves, nel suo teatrino nella Pineta di Ponente. Conserva ancora alcuni di quei personaggi "comico vegetali", come Fagiolino o Masticabrodo, che insieme ad alcune marionette della sua sterminata collezione ha portato nelle classi coinvolte. Ha lasciato che i feticci si muovessero tra gli studenti, che curiosassero negli astucci, battibeccassero sui banchi. E agli studenti dell’artistico ha restituito tutto ciò che conosce di quest’arte antica: un groviglio di fili, mani e fantasia. Oltre alla tecnica per la realizzazione dei burattini, ispirati al capolavoro burtoniano “Edward mani di forbice“, che saranno protagonisti dello stop-motion in lavorazione; Francesconi ha portato la storia del teatro di figura, "che oggi, come cento anni fa, incanta ancora il pubblico".

Martina Del Chicca