REDAZIONE VIAREGGIO

Il grido d’allarme dello psicologo "La dipendenza è dietro l’angolo"

Emanuele Palagi da anni lavora con il Sert di Viareggio "Cervelli rapiti dal bisogno"

"La dipendenza può diventare una malattia più grave di quanto si creda". A lanciare l’allarme è lo psicologo Emanuele Palagi, da anni in prima fila nella sensibilizzazione ai rischi connessi all’uso di droghe e alcol. "Il cervello viene rapito dal bisogno della sostanza – spiega – e tutto il resto si svaluta, arrivi a un punto in cui ti interessa solo quello. Chiunque si approccia a una sostanza, non può escludere a priori di avere quel tipo di percorso: è come entrare in una nassa. Nessuno pensa di poter finire dentro una dipendenza, finché non succede. L’avvicinamento alle sostanze, soprattutto quelle illegali, avviene sempre in gruppo, ma poi si finisce in un’estrema solitudine, perché quando il cervello si ammala non si provano più stimoli".

Eppure, il padre di Samuele sembrava aver superato il momento più buio. Aveva pure scritto un libro, indirizzato proprio al figlio, in cui raccontava il suo viaggio nel mondo della droga. "Per tanti anni l’ex consumatore è stato considerato un testimone – continua Palagi –, in realtà questo è in contraddizione con quanto sostenuto dall’Oms, che considera la dipendenza una malattia cronica recidivante. Bisogna sempre distinguere tra l’esperto per esperienza e l’esperto per competenza: in alcuni casi, la modalità dell’auto-aiuto può essere utile, ma per guarire serve un trattamento integrato in cui operino anche dei professionisti. Il problema è che in questo campo le ricadute sono molto frequenti, nessuno ne è immune".

Per uscire da questo corto circuito, secondo Palagi l’unica strada è "una rivoluzione culturale: bisogna opporsi alla narrazione del ’lo fanno tutti’. Per colpa di meccanismi economico-culturali, siamo nell’epoca in cui tutto è normale. Bisogna ribaltare l’equazione per cui ’uso’ sta a ’divertimento’, quando in realtà dovrebbe stare a ’rischio’. E dopo il lockdown c’è una voglia maggiore di superare il limite: è la teoria del ’disimpegno morale’".

DanMan