REDAZIONE VIAREGGIO

Il futuro è tornato a farsi sentire E allora lunga vita al Music Festival

A vincere l’edizione zero della kermesse ideata dai “Giovani per Viareggio“ è stata la band "43.nove"

L’abbiamo sottovalutato. Forse sì. Perché influenzati dalle giacche serie e i capelli ordinati con cui si presentano i ’Giovani per Viareggio’ abbiamo sospettato che, alla fine, il loro “Viareggio Music Festival“ sarebbe stato un concorso canoro impomatato. Tre serate di musica, una bella atmosfera sulla sabbia del bagno Flora, una birra fredda con gli amici... E alla fine: “Ciao, ci vediamo“. Invece no. O meglio, gli amici c’erano, la birra pure ma “Quando ci rivediamo?“.

Speriamo presto. Perché questa prima edizione del Viareggio Music Festival – a 50 anni esatti dal Festival di musica d’avanguardia e di nuove tendenze nella pineta di Lagomare – è stato un viaggio bellissimo, intenso, sincero, libero, fuori dagli schemi, curioso, a tratti sfacciato. Molto più di un evento di intrattenimento, ma un medium privilegiato per l’espressione delle emozioni, delle speranze, delle paure e delle utopie di una generazione. "Additata come untrice, soffocata, ignorata in questi due anni segnati dalla pandemia" ha detto Umberto Cinquini, direttore artistico di questo progetto partito in punta di piedi e destinato a fare rumore. Una generazione che ha trovato nella musica una "scialuppa di salvataggio contro l’isolamento di questo tempo" e nel Viareggio Music Festival – ideato e ostinatamente voluto da Marian Puosi, Carlo Olivieri e Giulia Gemignani – un vero, e inclusivo, spazio di condivisione. Qui, col distanziamento sociale ma senza alcuna distanza emotiva, si sono incontrati i sentimenti e il talento di venti giovani, e generosi, artisti.

Alla fine (perché si è pur sempre trattato di un concorso) ad aggiudicarsi la chitarra d’oro, premio realizzato da Michele Cinquini e consegnato da Giorgio Dolce (che con ’I posteri’ vinse il Festival del 1971 accompagnando Mia Martini), sono stati i “43.nove“: una band nata in piena pandemia senza sapere cosa sarebbe successo il giorno dopo; ma credendo, comunque, nel futuro. Così come Lentiggine, seconda classificata, e SomuchBeca, terzo. E poi Afelio, Amanda Batista, Bovet, Brida, Delstition, Donatella Gregorio, Empty, Giorgia Giacometti, Lose, Lykanos, Massimiliano Marchetti, Mata, Noise, Oh Baro, Radio Panorama, Roccia, Toad. Venti artisti che, senza forzature, ci hanno ricordato quanta vita e vitalità c’è dietro un sogno e una canzone. Quindi per concludere, riadattando un passaggio del film cult ’Almost Famous’: “Allora, cosa ti è piaciuto di questo Viareggio Music Festival?“.

“Tanto per cominciare... tutto“.

Martina Del Chicca