
"Non abbiamo potuto fare niente per Roberto, ma grazie a lui abbiamo potuto fare molto per gli altri". E questo impegno, questa promessa, questa quotidiana spinta alla vita ha permesso alla famiglia di Roberto Pardini di sopportare il dolore per quella morte così impensabile, assurda per un cuore giovane e forte. Era il 25 aprile del 2009, Roberto uscì di casa da solo per andare a correre sulla via di Portovecchio a Massarosa e lì fu colto da una crisi cardiaca; evenienza che, in Italia, si ripete circa 60mila volte l’anno.
"All’epoca il defibrillatore non era ancora una dotazione delle ambulanze, e – racconta Alfredo Banchieri (nella foto), presidente dell’associazione Roberto Pardini, suo genero, amico e collega di lavoro – non era a bordo di quella che arrivò per soccorrere Roberto". Il suo cuore smise di battere, per sempre, a 40 anni.
"Fu il medico cardiologo Andrea Ghidini a spiegarmi cos’era accaduto a Roberto – prosegue Banchiri – , e cosa sarebbe stato importante fare per tentare di salvargli la vita. Quanto sia fondamentale la tempestività di intervento e i giusti strumenti nei casi di arresto cardiaco. All’epoca non sapevo nemmeno cosa fosse un defibrillatore né come praticare un massaggio cardiaco. Ma pensai che se qualcosa poteva essere fatto per tutelare la vita allora avremmo dovuto diffondere il messaggio, quegli apparecchi..." Così a febbraio 2010 nacque l’associazione Roberto Pardini, di cui il dottor Ghidini è presidente onorario. II primo impegno fu donare a tutte le associazioni di volontariato quello strumento salvavita, così che ogni ambulanza potesse averne uno a disposizione. Il secondo fu di portarlo all’interno dei cantieri navali della Darsena, dove ogni giorno lavorano centinaia di addetti. "Cominciammo da Azimut Benetti, dove – prosegue Banchieri – lavoravamo sia io che Roberto. Piano piano abbiamo coinvolto tutte la grandi aziende". In dodici anni sono stati donati, con la forza delle solidarietà e senza alcun contributo pubblico, oltre 150 defibrillatori in tutta la Versilia. "Alle scuole, agli impianti sportivi, alle chiese, credo di aver perso il conto... Abbiamo preso il brevetto per istruttori e, con il supporto del dottor Ghidini, abbiamo formato migliaia di persone con il corso Blsd. Persone che possono fare la differenza".
Anche se l’emergenza Coronavirus ha rallentato l’attività di raccolta fondi, che per lo più veniva finanziata grazie ad iniziative pubbliche, "A breve verranno inaugurati due nuovi defibrillatori, uno sulla Passeggiata di Viareggio e l’altro – conclude Banchieri – a Torre del Lago". E così il cuore di Roberto continua a battere. Da dodici anni.
Martina Del Chicca