Il caso Misericordia. Sentenza ad aprile

A processo i due ex governatori dell’associazione di Tonfano. L’accusa è di evasione fiscale. I legali: "Siamo ottimisti".

Il caso Misericordia. Sentenza ad aprile

Il caso Misericordia. Sentenza ad aprile

A quasi tre anni dal sequestro preventivo dei beni della Misericordia di Tonfano ad opera della Guardia di finanza, avvenuto nel febbraio 2021, la vicenda giudiziaria dovrebbe vedere la fine il prossimo aprile al Tribunale di Lucca con l’ultima udienza e la sentenza di primo grado. Alla sbarra, con l’accusa di evasione fiscale, com’è noto ci sono i due ex governatori dell’associazione di piazza Villeparisis, ossia Galileo Berti, che deve rispondere delle gestioni comprese tra il 2014 e il 2017, e Marco Canepa, al quale viene contestata invece la gestione 2018. La somma complessiva a loro contestata ammonta a circa 3 milioni di euro e riguarda il presunto mancato versamento allo Stato dei contributi (Iva e Ires) per i dipendenti.

Il penultimo capitolo è stato scritto pochi giorni fa, con il giudice che ha ascoltato i consulenti della difesa, vale a dire i commercialisti Sonia Cappetta di Carrara e Stefano Ragghianti di Lucca. Entrambi hanno risposto sugli accertamenti relativi a quel periodo, fino alla decisione del giudice di fissare una nuova udienza – in teoria l’ultima, salvo sorprese – il 10 aprile. Gli avvocati Filippo Tacchi di Viareggio, legale di Canepa, e Chiara Bonaguidi di Pisa, che difende invece Berti, si dicono "molto ottimisti" sull’esito di una vicenda che sta per giungere al capolinea. Tirando le somme sarà la quarta udienza dopo quella iniziale del dicembre 2022, quando fu ascoltato il luogotenente della Guardia di Finanza, la seconda nel giugno 2023 alla presenza dell’allora direttrice della rsa, e la terza di pochi giorni fa. Un caso che fece molto scalpore e che segnò il corso successivo dell’associazione, la quale ha rialzato la testa solo di recente.

d.m.