
Il volontariato della Croce Verde a Viareggio affronta sfide sempre più complesse a causa dell'aumento delle chiamate di soccorso e delle lunghe attese nei Pronto Soccorso. La solidarietà e le emozioni positive sono il motore per superare le difficoltà, ma il sistema sanitario è in profonda difficoltà.
È l’ora del cambio turno. E quando di prima mattina Laura arriva nella sede della Croce Verde, dove presta volontariato da 9 anni, per prendere servizio, trova i “colleghi“ che devono smontare addormentati sul divano. Quella che scatta è l’immagine dell’ennesima "notte infinita" scrive, condividendo la foto sui social. E di notti così, di giorni infiniti, dove le chiamate di soccorso si accavallano, dove non si fa in tempo a terminare un servizio che bisogna correre su un altro, dove le attese delle ambulanze di fronte al pronto soccorso si allungano, aspettando che si liberi un letto in ospedale, nelle ultime settimane, col carico estivo di villeggianti, non sono più l’eccezione. Ma la regola.
"In questi nove anni – racconta Laura Donadio, che sin da bambina s’immaginava volontaria della Croce Verde – tanto è cambiato. Anche nel volontariato. Ciò che è rimasto invariato sono le emozioni che si vivono mettendosi a servizio di chi ha bisogno. A volte difficili da accettare, come quando dobbiamo confrontarci con una perdita. Ma tante sono quelle belle, come la stretta di mano di una nonnina che cerca un po’ di coraggio, la gratitudine dei genitori che hanno temuto per il proprio figlio... E sono queste emozioni, la consapevolezza che la solidarietà è motore fondamentale per il sistema sanitario e sociale, a dare la forza di attraversare anche i momenti più difficili". In cui ti ritrovi a pensare “ma chi me lo fa fare“ di offrire tutto il tempo libero magari rischiando anche la salute. "Ognuno di noi – prosegue Laura – poteva trovarsi al posto dell’autista della Misericordia di Torre del Lago ferito con un pugno durante un servizio. Perché spesso interveniamo in situazioni a rischio, e sempre più spesso ci troviamo ad affrontarle da soli".
La situazione complessiva, "sia nei trasporti sociali, per cui arrivano sempre più rischieste a fronte di mezzi limitati, che sulle ambulanze, richieste anche per situazioni banali, si fa sempre più complicata". C’è chi chiama il 118 "anche per un mal di testa" perché non sempre si riesce a trovare una risposta sul territorio. "E c’è chi – prosegue la volontaria – pensa di avere un accesso prioritario al Pronto Soccorso arrivando con l’ambulanza. Ma non è così, in ogni caso si devono rispettare i codici di urgenza". E così, col Pronto Soccorso sotto assedio, in queste settimane "è capitato di dover rimanere anche due ore nella camera calda nell’attesa che si liberasse un letto per il paziente".
Che il sistema sanitario stia viveno "un momento di profonda difficoltà" lo conferma anche la presidente della Croce Verde Carla Vivoli. "Basta passare mezza giornata al Cup per percepire l’insofferenza verso liste d’attesa sempre più lunghe, o addirittura chiuse, per prestazioni mediche anche importanti. Anche col centro prelievi abbiamo accumulato almeno un mese di ritardo. Credo che tutto questo meriti una riflessione, e per questo – conclude Vivoli – chiederò al sindaco Giorgio Del Ghingaro un incontro".
Martina Dl Chicca