All’epoca non c’era. Ma se ci fosse stato – parliamo dell’indice di gradimento dei sindaci: siamo alla metà degli anni ‘70 del secolo scorso nella nostra zona – sicuramente il suo nome sarebbe stato nelle primissime posizioni, se non ‘inchiodato’ al primo posto. E il personaggio in ballo è Giovanni Frati, primo cittadino di Massarosa per quasi venti anni, un consenso costruito mettendo sempre in prima fila il “noi” piuttosto che l’”io”, perché – diceva – “l’interesse della collettività viene prima di tutto”. Alto, robusto, in carne, rassicurante, memoria stile Pico della Mirandola, con la faccia da buon padre di famiglia, Giovanni Frati è stato davvero un primo cittadino amato dalla gente, alla quale dispensava fatti e non parole, capace di convincere i cittadini, andando ben al di là del credo politico del singolo: democristiano di ferro, aveva lo sguardo rivolto a sinistra, perché il comune di Massarosa aveva una vocazione agricola declinata poi ad operaia, all’epoca del boom calzaturiero. Insomma, pochi colletti bianchi, molta gente che sapeva cosa vuol dire sudore e fatica nel quotidiano. Giovanni Frati seppe gestire questa trasformazione con senso pratico e lungimiranza. Non gli mancò la possibilità di fare carriera, arrivando a Roma, ma preferì non compiere quel passo. Un uomo-personaggio che avrebbe potuto trovare comodamente posto nella saga di Peppone & Don Camillo di Giovanni Guareschi, invertendo i ruoli del sindaco Dc e non tanto il parroco, quanto l’opposizione ‘rossa’ con la quale, quando era il caso, in particolar modo quando venivano creati nuovi posti di lavoro nelle aziende che si insediavano a Massarosa, andava in onda una sorta di compromesso storico per sistemare giovani alla ricerca di un’occupazione.
La politica era la sua grande passione. Ma politica vera, fatta in mezzo alla gente, gomito a gomito con tutti, giovani e meno giovani, con una generosità proverbiale. Le sue giornate – fra il lavoro ufficiale alla vecchia Usl Lucca e la poltrona di sindaco a Massarosa – erano strapiene di impegni e spesso le pratiche da studiare se le portava anche a casa. Così il portabagagli della sua inseparabile Fiat Ritmo color verde bottiglia è stato per molto un archivio-mobile, consultabile in ogni momento della giornata, dall’alba fino a mezzanotte. Se non oltre. Memorabili certi consigli comunali che finivano quando in alcune case di Massarosa si accendevano le luci di chi doveva alzarsi per andare al lavoro... Sia chiaro, non siamo di fronte alla santificazione postuma di Giovanni Frati. Non ce n’è bisogno. Chi l’ha conosciuto sa chi era e come si comportava. Qualche passo poco convincente (sulla gestione del rifiuti) l’ha sicuramente fatto: d’altronde “nessuno è perfetto” ma è stato un sincero interprete di un modo di fare politica molto vicino al cuore della gente, non per ruffianeria, ma perché per lui il ruolo di amministratore pubblico era soprattutto "essere al servizio a tutti i cittadini".