La morte di Giorgio Giordano, addio al deejay che ha fatto ballare cinque generazioni

Giorgio Giordano si è spento a 68 anni per un male Era il re del Cavalluccio e delle altre discoteche

Giorgio Giordano

Giorgio Giordano

Viareggio, 3 settembre 2021 - E’ morto il deejay di Viareggio. All’età di 68 anni, per colpa di una brutta e incurabile malattia, se n’è andato Giorgio Giordano, per tutti “Giò Giò”, il disc jockey che ha fatto ballare cinque generazioni di viareggini per oltre quarant’anni di carriera.  

Giordano ha iniziato a mixare da ragazzo e dopo un’esperienza da commesso in negozi di dischi, fare il deejay è diventato la sua professione, riuscendo a “trasformare la passione in un lavoro” come confessò in un’intervista. I suoi esordi sono datati primi anni ‘70 sul mitico galeone sul Molo “Santa Monica”, poi sono arrivati tanti locali di Viareggio e della Versilia, ma anche la Toscana e l’Europa. Dall’Hop Frog sopra il Politeama, il tempio della sperimentazione, alla Bussola fino all’innovativo Cavalluccio Marino a Lido, “Il Cava” con il tetto che si apriva quando meno te l’aspettavi. Qui Giordano ha suonato per 20 anni e come ricordava "sono stati gli anni più belli della mia carriera".  

E poi ancora il Seven Apples, dove divenne un padrino dell’house, genere che impazzava negli Usa. In mezzo a centinaia di serate tra house e revival c’è stata anche la radio, con la collaborazione con Radio Babilonia. "Da ragazzino – racconta il presentatore e speaker Loris Marchi – mi mettevo dietro di lui in consolle per capire se si divertiva. E lui mi rispose: se la gente si diverte mi diverto anch’io. Era un tipo di poche parole, faceva parlare la musica". Infine ci sono le sue canzoni: “Disco Down” by House Of Glass featuring Giorgio Giordano (Bini & Martini mix) è ancora un successo internazionale suonato in ogni dove e “Amazzonia” è stato inserito nella compilation “Buddha Bar”. "Se ne va un mito per Viareggio e una persona sempre disponibile e sorridente. Mi ricordo ancora benissimo il giorno nel quale entrò nel mio studio con in mano il disco dei “The Trammps”. Mi disse: se ci metti le mani tu...", racconta il deejay e producer Bini, che assieme a lui firmò la celebre “Disco Down”.  

Negli anni 2000 rimangono nella storia le feste da migliaia di persone sulla Marina di Torre del Lago e i locali aperti in città, come l’House Cafè. Tra le ultime serate storiche c’è la festa per i 40 anni di carriera alla discoteca Papillon a Piano di Mommio e una notte anni ‘80 con Den Harrow. Giorgio lascia la storica compagna Elena Vangelisti, che ricorda come Giorgio l’abbia fatta sentire "la donna più bella del mondo e la madre più brava di tutte". E lascia ovviamente tanti amici, che si sono stretti attorno alla famiglia in questi giorni tristi, e centinaia di fan. Le esequie si svolgeranno domani alle 15 alla chiesa di Don Bosco.  

Dario Pecchia