GAIA PARRINI
Cronaca

"Gaber sotto le stelle". Il repertorio di Luporini sul palco dello Jenco

Stasera, alle 21, lo spettacolo della figlia di Sandro attraverso il teatro canzone. Valentina proporrà in chiave inedita e contemporanea brani e monologhi.

Valentina Luporini stasera sul palco del teatro Jenco con «Gaber sotto le stelle»

Valentina Luporini stasera sul palco del teatro Jenco con «Gaber sotto le stelle»

È la storia di un uomo e della sua vita, di amori, speranze e scelte politiche. È la storia di un uomo come quello raccontato in “Se fosse un uomo“, la canzone composta da Gaber e Luporini , e in “Gaber sotto le stelle“, lo spettacolo, prodotto dal Collectif Humagine di Ginevra, che Valentina Luporini, figlia di Sandro, a partire proprio da quel brano, porterà in scena stasera, alle 21, al Teatro Jenco, all’interno della rassegna proposta dal Comune “Camucioli - I fiori del territorio“.

La storia di un individuo, che fa da filo conduttore all’intera narrazione, e quella di un repertorio, quello di Gaber e Luporini, appunto, che Valentina, attraverso i suoi occhi, la sua voce, e il suo corpo, dopo le otto anteprime proposte la scorsa estate in Toscana, proporrà nella sua vera “prima“. "L’idea è quella di decostruire il repertorio di Gaber Luporini e riportarlo in una forma ancorata al presente, soprattutto dal punto di vista musicale - racconta l’autrice e attrice, accompagnata sul palco dalle musiche composte insieme a Noé Tavelli - Ho adattato vari brani con strumenti provenienti dal Marocco e con batteria elettronica, ricomposto le musiche inserenti pezzi trap e reso i monologhi con l’utilizzo della drum machine ed elementi interattivi con il pubblico cui distribuisco elementi, oggetti e strumenti". Strumenti, come il pandeiro e la darabouka, a fianco della tradizionale chitarra e voce e a inserti tratti da Jacques Brel, creando uno scambio culturale tra i vari teatro canzone europei, come quella italiana e quella francese, accompagneranno la selezione di brani e monologhi e canzoni originali, in un commistione tra tradizione e innovazione, passato, presente e futuro. In un tempo in cui, tutto, dal mondo al teatro, muta e si trasforma, così come ciascun individuo, nelle sue fasi e stadi evolutivi, in "un’ontogenesi" umana, cambia, cresce, e diventa, nel suo essere, potenza e possibilità, portando con sé un’eredità storica, familiare e culturale. Come quella della stessa Valentina Luporini, insieme ricca e pesante, e sviluppata, attraverso la stessa produzione del padre, "in un esercizio meraviglioso ma non facile, e che ho trovato il coraggio di portare in scena: una cosa che conosco così bene, e che porta con sé grandi aspettative", racconta l’attrice che, con familiarità, ma originalità e unicità, raccoglie quest’eredità, e, a modo suo, la porta avanti.

Gaia Parrini