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Rubano orologio di lusso nella spa. Il risarcimento? 5mila euro

Forte dei Marmi, la disavventura di un politico russo nella spa di un noto hotel

L’avvocato Elena Libone durante un’udienza

Forte dei Marmi (Lucca), 27 maggio 2018 - Un minimo risarcimento che non risolve il mistero di un lussuoso orologio che si è volatilizzato nella spa di un hotel. Si è conclusa infatti nei giorni scorsi la vicenda giudiziaria che nell’agosto 2013 ha visto protagonista un notissimo politico russo (vicino agli ambienti di Putin) in vacanza a Forte dei Marmi. Il turista straniero, assieme alla moglie, aveva fatto ingresso nella spa di uno dei più rinomati alberghi, sfilandosi l’orologio per poter tranquillamente seguire il percorso benessere. Un’oretta di relax, durante la quale la consorte, tra un trattamento e l’altro, ha addirittura acquistato un cosmetico da 500 euro. Ma al ritorno, con sgomento, l’uomo si è accorto che dall’armadietto (di cui aveva mantenuto per tutto il tempo la chiave) era sparito sia il prezioso Breguet in oro bianco con quadrante nero e cinturino in caucciù acquistato in Svizzera per un valore di 50mila euro, ma pure i 600 euro in contanti, sempre depositati all’interno.

Quel gioiello in oro, limited edition e marchiato con tanto di numero seriale, era stato sottratto evidentemente per mano di qualcuno che aveva provveduto a ripulire la cassetta. Immediata la denuncia per furto in commissariato e la richiesta di visionare i filmati delle telecamere di sorveglianza. Di fronte all’istanza del russo di risolvere in via bonaria la questione, la direzione dell’albergo ha risposto picche: con la missiva di un legale ha declinato ogni responsabilità, facendo presenti i vistosi cartelli con cui si invitano gli avventori a consegnare direttamente allo staff valori superiori a 2mila euro, per essere depositati gratuitamente in cassette di sicurezza. Ma per il turista le «carenze di carattere organizzativo» c’erano state eccome, visto che ne’ il nutrito personale presente ma neppure le telecamere erano riuscite a ‘catturare’ il momento in cui l’armadietto veniva ripulito.

Dopo anni di attesa dunque il giudice ha accolto la tesi del turista straniero – tutelato dagli avvocati Elena Libone e Fabrizio Pelletti – riconoscendo la responsabilità in capo ai titolari dell’hotel ‘stellato’ che dovranno risarcire il politico russo con 5mila euro. Una cifra frutto della stima, secondo il codice civile, corrispondente a cento volte il ‘prezzo del servizio’ pagato dal cliente. Cioè i 50 euro di ingresso nella spa.

Francesca Navari