REDAZIONE VIAREGGIO

Versilia, furti nelle ville: due in carcere. Bottino da 300mila euro, almeno 15 colpi

I furti commessi la scorsa estate in Versilia

Versilia, furti nelle ville: due in carcere. Bottino da 300mila euro, almeno 15 colpi

Versilia, 15 febbraio 2023 – La Squadra Mobile di Lucca, a conclusione di un'attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Lucca, ha eseguito questa mattina due ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Gip di Lucca nei confronti di due albanesi di 34 e 44 anni, residenti in provincia di Massa Carrara, ritenuti responsabili di numerosi furti in villa in Versilia commessi la scorsa estate. I due albanesi sono accusati di almeno quindici furti.

IL VIDEO DEI LADRI IN AZIONE

L’indagine era partita a giugno 2022, condotta dalla squadra mobile di Lucca insieme ai commissariati di Viareggio e di Forte dei Marmi, dopo diversi casi di di furti in abitazioni di pregio, in particolare a Pietrasanta e Camaiore.

IL VIDEO DEI SOPRALLUOGHI DELLA POLIZIA

La svolta dell'Audi

I raid avvenivano sempre di notte, con le persone in casa, a volte anche bambini; le vittime erano quasi sempre turisti stranieri, che avevano affittato residenze per brevi periodi. Una prima svolta nelle indagini si è avuta dopo che in occasione di uno di questi furti era stata rubata un’auto, una Audi Q3 Sportback nera con i vetri oscurati. Attraverso i lettori targhe dei comuni della Versilia i poliziotti avevano scoperto che i passaggi del mezzo venivano rilevati soltanto in orari notturni e in zone isolate residenziali, caratterizzate dalla presenza di una forte concentrazione di ville.

E’ stato così individuato il punto in cui l’auto veniva custodita, da cui a tarda sera veniva prelevata per commettere i furti, a seguito dei quali, poco prima dell’alba, veniva nuovamente parcheggiata: nei pressi del piazzale di parcheggio è stato individuato un varco all’interno di una rete di recinzione, attraverso il quale, nel pieno della notte, due uomini parzialmente travisati e con i guanti prendevano l’auto per iniziare il loro giro.

Sono state individuate poi altre quattro auto usate dai due indagati, oltre a un furgone che veniva usato nei giorni feriali per far credere che si trattasse di mezzo per spostamenti di lavoro.

Una delle ville svaligiate
Una delle ville svaligiate

Nel frattempo i furti continuavano colpendo anche Massarosa, Seravezza, Forte dei Marmi e Lucca, nelle zone collinari di Pieve Santo Stefano, dove gli indagati hanno colpito per ben tre volte soltanto nella notte del 15 luglio.

In tempo reale

Per diverse settimane, tutti i giorni gli investigatori hanno battuto palmo a palmo i tragitti percorsi dall’Audi, alla ricerca di telecamere utili e delle vittime di eventuali altri colpi, partendo proprio dalle zone in cui, nel corso della notte, erano state rilevate soste particolarmente lunghe. In questo modo, molto spesso, ignari cittadini, quasi sempre stranieri, sono stati portati a conoscenza dei furti subiti nel corso della notte, in alcuni casi nelle dependance delle ville e quindi ancora non scoperti, e prontamente accompagnati negli uffici di polizia per sporgere denuncia, indispensabile ai fini del prosieguo delle indagini.

Il bottino

Ingente il valore dei beni asportati, quantificabile in oltre 300mila euro. In un caso, il 17 luglio a Pietrasanta, i due avevano rubato una Porsche 911, dopo aver trovato in casa le chiavi, ritrovata qualche ora dopo in un parcheggio e restituita al proprietario. I furti hanno interessato preziosi, orologi di pregio (Patek Philippe, Cartier, Rolex), valigie in pelle di coccodrillo del valore di migliaia di euro, scarpe e abbigliamento di marca, prodotti di telefonia. Ad “ossessionare” i malviventi, come emerso dall’attività tecnica, era soprattutto la ricerca di abbigliamento e borse da donna, da poter successivamente rivendere, fino al punto da rimanere persino scontenti quando nelle abitazioni visitate vi erano soltanto uomini.

In alcuni casi la refurtiva, prima di essere rivenduta, veniva nascosta in casolari abbandonati ai margini della massicciata ferroviaria, con gli attrezzi atti allo scasso, per poi essere prelevata in sicurezza in un secondo momento. In altri casi, veniva scaricata a casa dei due, prima di essere definitivamente portata in Albania ogni 15-20 giorni ricorrendo a qualsiasi mezzo di trasporto, aereo, nave e auto, sia attraverso la frontiera di Trieste, sia in autostrada fino a Bari, per poi imbarcarsi a bordo della nave. Metodi sempre diversi per cercare di non destare sospetti.

Il viaggio fatale

In occasione di uno di questi viaggi, il 18 luglio 2022, è scattato il primo decisivo blitz da parte degli investigatori. Avuto contezza del fatto che una delle autovetture segnalate si stava spostando lungo l’A4 verso il confine con la Slovenia, in piena notte gli Agenti della Squadra Mobile hanno segnalato l’autovettura monitorata in transito alle pattuglie della Polizia Stradale. Immediato è scattato il controllo da parte di equipaggi della sezione Polizia Stradale di Trieste e del commissariato di Duino-Aurisina che, notato il veicolo a velocità eccessivamente sostenuta, lo hanno fermato in prossimità di un casello. A bordo della macchina c’erano tutti e due gli indagati e nel bagagliaio dell’auto le forze dell’ordine hanno trovato una spropositata quantità di beni (scarpe Hogan, borsa Chanel, due pochette ed una cintura Luis Vuitton, abbigliamento di marca, scarpe Icon, trolley rivestito in pelle pregiata, occhiali da sole Ray-Ban, zaino Jan Sport, bracciali e accessori per telefoni, persino un documento di una delle vittime).

In quel caso scattò la denuncia per ricettazione. In seguito ai due sono stati attribuiti i furti.

L’arresto a Massa

Gli arresti, operati dalla Squadra Mobile e dai commissariati di Viareggio e Forte dei Marmi, sono scattati all’alba di oggi nelle loro abitazioni di Massa, dove risultano residenti e domiciliati e dove conducevano con le proprie mogli e figli una vita apparentemente normale, senza destare alcun sospetto. Adesso si trovano in carcere a Massa.