REDAZIONE VIAREGGIO

Folla per il saluto alla “Roccia“ Burgnich

In tanti si sono stretti alla famiglia del campione di calcio, versiliese di adozione. Nella bara le maglie della Nazionale e dell’Inter

Un grande campione come Tarcisio Burgnich che se ne va e, a salutarlo, oltre a molti personaggi del mondo del calcio e semplici cittadini, anche i giovani calciatori del Centro di formazione Internazionale Tau calcio di Altopascio con il labaro nerazzurro abbrunato, accompagnati dall’ex sindaco Maurizio Marchetti. Nel segno della continuità sportiva. I loro nonni avevano visto le gesta di “Taccio”, detto anche “Roccia”, protagonista della grande Inter di Herrera. Nel suo ultimo viaggio, Burgnich, scomparso a 82 anni al San Camillo, è stato accompagnato da un cappellino e dalla maglia dell’Inter e da quella della Nazionale azzurra che indossò il 17 giugno 1970 allo stadio Atzeca di Città del Messico in occasione di Italia-Germania 4-3.

Alle esequie, nella chiesa di Don Bosco a poca distanza da dove l’ex campione e allenatore viveva con la moglie Rosalba Pistoresi, era presente il presidentissimo Massimo Moratti: "Tarcisio era una persona indimenticabile, una vera gloria per l’Inter e per il calcio, sia in campo che fuori, un pilastro della nostra squadra, che poteva sempre contare su di lui in difesa. Per tutti noi è stato un esempio di uomo e di sportivo, e credo per gli amanti del calcio in genere. Lui resterà nei nostri cuori, era modesto e non voleva mai fare pesare la sua fama di campione. C’è molta tristezza nel perdere un calciatore e un uomo così".

Tante le persone, sia in chiesa, sia all’esterno che non hanno voluta mancare per testimoniare la vicinanza alla moglie e ai figli Simonetta, Patrizia e Gualtiero. Non è voluto mancare Giancarlo De Sisti: "Di lui ho tanti bei ricordi ma certo Italia-Germania del 1970 in Messico è quella indimenticabile. Il dolore per noi e credo per tutti gli amanti del calcio è molto forte". Un altro amico di vecchia data di Burgnich è stato Eugenio Fascetti: "Ci siamo incontrati alla Juventus nel 1960 e siamo diventati amici sia in campo che fuori. Era un difensore vero e i compagni di squadra contavano su di lui. Grande campione e grande uomo. Abbiamo fatto insieme il corso allenatori a Coverciano". Oreste Cinquini, dirigente sportivo, lo ricorda quando in estate andavano in bicicletta con gli altri amici, mentre per Furio Valcareggi "Taccio era un po’ la storia di famiglia dai tempi di mio padre Ferruccio. La Federazione deve fare qualcosa di importante per ricordarlo". Con loro Marcello Lippi, che ha ricordato Burgnich con commozione: "Ci siamo visti molte volte qui in città e sui campi di gioco, anche con amici comuni. Era un grande calciatore, mentre io ero solo un giocatore discreto". Tra i presenti anche Adolfo Gori, i figli di Giacinto Facchetti e quelli di Armando Picchi, i tifosi dell’Inter Club Massa ‘78 Alpi Apuane: "Una grande perdita per la famiglia dell’Inter – ha detto il presidente Marco Ciuffi – . La vecchia Inter sta andando via, ma noi siamo sempre presenti. Ciao Roccia".

Walter Strata