REDAZIONE VIAREGGIO

Ululati e fischi ai giovani africani del Milan, bufera al torneo, "Ma non c'entra il razzismo"

Gazzarra in Versilia. Un atleta rossonero esce in lacrime. L'accusa dei genitori: "Il Milan schiera ragazzi più grandi, ecco perché abbiamo fischiato"

Il tweet di Raiola

Viareggio, 7 aprile 2015 - Una vera e propria bufera mediatica sulla Universal Cup, il torneo giocato in Versilia e riservato alla categoria Esordienti 2004. Un torneo per squadre di tutto il mondo a cui hanno partecipato, tra l'altro, anche Inter e Milan. Proprio i giovani del Milan sono stati oggetto di buu e fischi da parte dei genitori delle altre squadre. In particolare i giocatori africani. Per i genitori infatti "Il Milan ha barato, i giocatori africani che aveva in squadra erano palesemente più grandi". Ma è difficile distinguere un fischio razzista da uno non razzista. Ed ecco che Mino Raiola, procuratore sportivo che cura tra l'altro gli interessi di Zlatan Ibrahimovic, twitta interpretando come razzisti i fischi stessi. 

«Genitori hanno fischiato ragazzi di colore di dieci anni. Sosteniamo i ragazzi i razzisti sono ignoranti e deboli», ha scritto Raiola sul popolare social network. Sulla questione è intervenuta anche la stessa organizzazione della Universal Cup. «Relativamente agli episodi durante la partita Paris Saint-Germain-Milan, si precisa quanto segue: l’organizzazione condanna fermamente l’accaduto, in quanto certi comportamenti non devono mai accadere, soprattutto quando si tratta di bambini», si legge in un comunicato. Le contestazioni sono avvenute durante i quarti di finale appunto, nella sfida tra i rossoneri e il Paris Saint Germain. 

«È inaccettabile, siamo di fronte a totale ignoranza. Vergognoso pensare che degli adulti abbiano un comportamento del genere con l'aggravante di prendersela con bambini di 11 anni. Ogni altro commento è superfluo», è il commento del responsabile dell'attività di base del settore giovanile rossonero, Mauro Bianchessi. Nella squadra contestata, il Milan ha un giocatore nato in Costa d'Avorio, due in Etiopia e uno in Guinea. Uno degli attaccanti oggetto dei fischi è uscito tra le lacrime. Razzismo o no, il calcio torna dunque a far parlare di sé sotto una cattiva luce, da qualunque punto si guardi. Cosa ancor più grave, in un torneo di Esordienti. 

«Siamo amareggiati che un episodio di tal fatta abbia sciupato quella splendida festa di giovanissimi speranze del calcio mondiale, qual è la Universal Cup Memorial Aliboni che si disputava al Forte in questi giorni di Pasqua. Forte dei Marmi non ha rigurgiti razzisti ed è anche per questo che condanniamo l'episodio che ha visti protagonisti in negativo alcuni genitori di giocatori avversari sugli spalti dello stadio». Lo ha detto il sindaco del Forte Umberto Buratti, in una dichiarazione congiunta con il consigliere allo sport Lorenzo Lucacchini. «Da qualche anno - spiegano i due amministratori - stiamo investendo in questa manifestazione calcistica giovanile che, quest'anno, ha messo in torneo ben 48 squadre provenienti di ogni parte del mondo, e siamo intenzionati a continuare su questa strada».

«Anzi dall'anno prossimo - garantisce il sindaco Buratti - studieremo proprio qualche iniziativa contro ogni forma di discriminazione. Parlando con chi aveva contestato i ragazzi del Milan è poi parso chiaro che la contestazione era stata fatta più per la prestanza fisica dei giovani giocatori, superiore alla media della loro età, che per veri intenti razzisti, ad ogni modo resta la stupidità assoluta di un comportamento assolutamente riprovevole e ancor più inaccettabile perché in un contesto sportivo come questo».