Viareggio, il caffè Fappani compie 100 anni. Tutti i vip passavano da lì

Primo, il padre di Carlo Alberto, arrivò dal Nord e il primo locale fu la Pasticceria Lombarda. "La Wandissima arrivava sulla Lancia Aurelia e voleva il tè a bordo"

Primo Fappani coi dipendenti della Pasticceria Lombarda, la sua sede originaria

Primo Fappani coi dipendenti della Pasticceria Lombarda, la sua sede originaria

Viareggio, 3 luglio 2021 - Il tè servito nell’abitacolo dell’auto a Wanda Osiris e le brioches consumate all’alba da Mina. Il Caffè Fappani, punto di ritrovo in Passeggiata di imprenditori, nobili, personaggi della politica e dello spettacolo, compie oggi 100 anni.Un cognome diventanto un marchio: “Ci troviamo da Fappani“ è il leitmotiv di viareggini e turisti in vena di chiacchiere o incontri di lavoro. Un’avventura iniziata il 3 luglio 1921 da Primo Fappani, abile pasticciere dell’hinterland milanese che, dopo aver fatto la gavetta da Rinaldo Rossi (condividendo le fatiche di laboratorio con gli allora giovanissimi Angelo Motta e Gioacchino Alemagna) si innamorò di Viareggio e decise di aprire la sua prima Pasticceria Lombarda – come si chiamò inizialmente – nel fondo attualmente occupato dall’ottica Ruffo. Fu subito un successo grazie anche alla ricetta speciale dei budini di riso di Primo Fappani che, nel 1933 si spostò nei fondi che l’architetto Belluomini stava facendo costruire proprio in piazza Mazzini dove il Caffè Fappani è rimasto per sempre. Nonostante i momenti difficili – come la morte della moglie nel 1945 a Cremona – l’attività è sempre stata portata avanti con energia e nel 1965 è subentrato il figlio Carlo che ha gestito ininterrottamente il bar pasticceria fino al 2003.

«Indubbiamente – ricorda Carlo Fappani affiancato dalla moglie Rita – il locale è uno dei simboli della città, quando la gente cenava da Tito, Bombetta o Buonamici. Mio padre prese inizialmente in affitto tutti i fondi in costruzione e il sovrastante appartamento in piazza Mazzini e lo presero per pazzo. Fino al 1979, anno in cui è scomparso, tornavano a trovarlo gli amici di gioventù come Alemagna che arrivava in Rolls Royce". Elencare tutti i clienti illustri di Fappani è impresa impossibile.

"Venivano Enrico Pea, Renato Carosone, il commendatore Pergher dell’Ambrosiana, Peter Van Wood e Marino Marini – racconta – ricordo quando arrivò Re Faruk: per la stazza imponente non poteva sedersi in veranda e calammo una poltrona dal salotto di casa mia per metterlo comodo. Erano gli anni della mia amicizia con Piero Giannotti e Sergio Bernardini che da Fappani faceva passare tutti gli artisti della Bussola. Mina dopo il concerto alle 5 bussava al laboratorio per prendere croissant caldi e budini; prima di lei c’era Wanda Osiris che parcheggiava la Lancia Aurelia a lato del bar e voleva che le fosse servito il tè nell’abitacolo. Tutta la politica è passata da qui: dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini a Silvio Berlusconi. Il mio lavoro è stato non solo una stimolante avventura – chiude – ma anche un grandissimo amore".  

Francesca Navari