BEPPE NELLI
Cronaca

Erosione, Viareggio tocca il fondo. L’insabbiamento mette tutti in crisi

Rimosso e rimorchiato il peschereccio incagliato l’8 gennaio. Ma il problema del fondale basso rimane

Erosione, Viareggio tocca il fondo. L’insabbiamento mette tutti in crisi

Erosione, Viareggio tocca il fondo. L’insabbiamento mette tutti in crisi

L’euforia per l’escavo fatto d’urgenza alla bocca del porto nel punto giusto, dopo le proteste dei pescatori, è durata poco. Quando le barche più grandi sono uscite in mare, dopo settimane di stop, hanno strusciato le chiglie sul fondale. La situazione resta drammatica: la comandante della Capitaneria, Silvia Brini, ha emesso nuove ordinanze con le rilevazioni batimetriche indicano le secche. Attorno ai fanali la profondità è ridotta addirittura a 2 metri. C’è solo uno stretto canale sommerso tra le sabbie, contorto dal porto verso piazza Mazzini, dove il pescaggio si aggira tra 3,5 e 4 metri: se i natanti si spostano di poco, trovano subito rialzamenti a 2,5 metri dalla superficie, e anche meno.

Ieri, dal mattino fino a buio, il porto è rimasto chiuso ai transiti per l’operazione di rimozione del peschereccio Milù che nella notte tra il 7 e l’8 gennaio si era incagliato nella scogliera del molo, complici le difficoltà di manovra. Il pontone "Fioravanti" l’ha sollevato e rimorchiato alla banchina del Polo nautico, sede di costruzione di mega yacht. E anche i panfili di lusso contruiti in Darsena sono in difficoltà: in settimana ne sono usciti due, scortati dai sub che via radio indicavano la rotta tra i banchi di rena.

Lo storico e irrisolto insabbiamento del primo porto di rilevanza regionale è stato affrontato anche nella quarta commissione del Consiglio presieduta dalla Dem Lucia De Robertis: i membri faranno un sopralluogo a Viareggio martedì. E, dopo mesi di tira e molla e modifiche alle leggi regionali, è attesa la nomina del segretario della Port Authority. Tutti sperano che acceleri la costruzione del sabbiodotto, che dovrebbe eliminare tutti i problemi: un’opera da oltre 6 milioni già finanziati. I lavori dovevano partire a febbraio, ma ma il commissario Alessandro Rosselli ha annunciato che non sarà pronto prima del 2026.

Dopo il naufragio il presidente della Regione Eugenio Giani e l’assessore Stefano Baccelli sono venuti a incontrare i pescatori. Non li hanno convinti, e questi hanno inscenato un carosello di protesta con le barche. Poi, con l’ecoscandaglio, hanno mostrato a un tecnico dell’Authority i luoghi dove bisognava scavare. La draga "Aurieldo", all’opera da dicembre ha provveduto, ma il fondale rimane rischioso. "Non ce l’abbiamo con la ditta Sales – ha detto la presidente del mercato ittico Alessandra Malfatti – ma con chi non gli ha dato indicazioni precise. A questo punto chiederemo i danni alla Regione e alla Port Authority. Anche nMassimiliano Baldini della Lega chiede che la Regione risarcisca i pescatori delle perdite subìte, mentre il sindaco Giorgio Del Ghingaro non vuole l’Authority: "Ma, se deve esserci, allora la Regione la finanzi in maniera adeguata".

L’escavo è previsto fino al 7 febbraio. C’è un rischio: se la situazione non migliora, dopo marzo un ulteriore dragaggio comprometterebbe la balneazione nei bagni della Passeggiata.