Eden, la Soprintendenza boccia la multisala

Larini: "Basta, andiamo a investire da un’altra parte". In passato anche il progetto da nove schermi al Magazzeno fu respinto dalla Regione

Fabrizio Larini

Fabrizio Larini

Viareggio, 6 agosto 2020 - Fabrizio Larini getta la spugna. Il teatro-cinema Eden è destinato a non riaprire. La Soprintendenza alle belle arti di Lucca ha infatti bocciato l’ambizioso progetto presentato dalla Pai Mei (la società di Larini con Matteo Nenciolini e Simone Gialdini) per la realizzazione di una multisala da 5 schermi nell’immobile sul viale Margherita. E così la Passeggiata, dopo l’arcinota querelle tra gestore e Comune per il Politeama e il subentro del monomarca Alcott in quella che fu la platea dell’Eolo, perde un altro salotto di anteprime. Secondo la Soprintendenza il diniego si fonda sul "rilevante valore storico-testimoniale, oltre che sulla pregevolezza delle caratteristiche architettoniche dell’Eden".

«L’edificio del 1930 – sostiene il soprintendente Angela Acordon – rappresenta, insieme al vicino teatro Politeama, uno dei principali luoghi culturali della città: palcoscenico, camerini e platea hanno ospitato e testimoniano il passaggio delle compagnie e degli attori di avanspettacolo del teatro di varietà, tipico della prima metà del Novecento". E si ricordano le personalità legate alla storia dell’Eden: da Ettore Petrolini a Antonio Gandusio, Dina Galli e Maria Melato. Per non parlare di Ermete Zacconi che nel 1936 divenne proprietario del teatro, sul cui palco salì anche Totò portando in scena una compagnia di venti ballerine tra cui spiccava la soubretta Isa Lisette.

Quel bagaglio di memorie non sarebbe compatibile con la soluzione progettuale, che oltretutto, andrebbe "a snaturare le caratteristiche architettoniche con perdita dei valori identitari e storico-testimoniali dell’edificio". "Lo spazio oggi occupato dalla platea e dal palco – dettaglia la relazione di bocciatura – viene annullato e analoga sorte toccherebbe alla porzione del boccascena che verrebbe praticamente cancellato. La porzione del palco attualmente retrostante lo schermo e i volumi sottoscanti l’assito verrebbero smantellati per lasciare il posto a due sale dalle ridotte capacità di accoglienza di pubblico, provocando la definitiva perdita dell’originaria impostazione. La realizzazione della sala in corrispondenza dell’attuale sede del palscoscenico interclude la funzione della tore scenica, così come gli interventi previsti nell’atrio principale compromettono le regole della simmetria che generano questo spazio".

Dopo 15 anni di progetti per garantire una multisala alla città, Larini dunque si dice "stufo e amareggiato" e ormai pronto "a trovare soluzioni in altre città. Inizialmente proposi la costruzione di una multisala da 9 schermi in un terreno vicino alla Cittadella, per un investimento di 11 milioni di euro. L’idea era di creare un polo importante e interattivo che ’dialogasse’ con la Fondazione Carnevale. Ma quel progetto è rimasto impantanato nel susseguirsi dei commissariamenti e quando si è insediata un’amministrazione che ha dato continuità, è stata la Regione a mettersi di traverso dicendo, dopo 13 anni di attesa e spese di tecnici, che quell’area era sottoposta a vincolo non superabile. A quel punto abbiamo concentrato l’attenzione sull’Eden per un rilancio della Passeggiata con un piano di investimenti più contenuto: 5 milioni di euro per 5 schermi dotati di poltrone comfort di ultima generazione e suono all’avanguardia. L’entusiasmo era la Cittadella, ma la voglia di mantenere una struttura cinamatografica forte a Viareggio ci ha spinto a rilanciare con una seconda idea. Il parere del tutto inaspettato della Soprintendenza – prosegue Larini – ci gela e preoccupa assai per una delle pochissime attività cinematografiche ormai rimaste in una città che dopo Firenze e Prato era davvero competitiva, ma che adesso risulta debole dal punto dell’offerta di pellicole. Il progetto di recupero degli spazi all’Eden, redatto dall’architetto Pierluigi Celata di Roma, prevedeva la massima tutela del boccascena (cui avevamo dedicato un piccola sala da 50-60 posti) e sale multifunzionali, con un particolare spazio attorno al palcoscenico da 200 sedute che avrebbe addirittura avuto anche un ingresso riservato all’amministrazione comunale per ospitare convegni o meeting. A questo punto incontreremo la proprietà per comunicare che non possiamo più portare avanti l’attività cinematografica con l’attuale struttura".

Adesso Fabrizio Larini, alla guida del Goldoni e del Centrale, vede ridursi il campo di rilancio del settore a Viareggio. "Non si capisce che il cinema è ancora attrattivo – rimarca – perché è dialogo, costume e fotografia. Il pubblico si sposta dove la programmazione è forte. Abbiamo già lanciato sale in città come Livorno e Grosseto e adesso è arrivato il momento di trovare soluzioni alternative, ma fuori da Viareggio". © RIPRODUZIONE RISERVATA