
Ecco come verrà demolito l’ex inceneritore. Il “mostro“ sparirà entro la fine dell’anno
Succederà entro l’estate, quando i due camini del “mostro“, come per tre decenni lo hanno chiamato gli abitanti del Pollino, crolleranno a terra. Bocche rivolte verso l’alto che hanno a lungo sbuffato i tanto odiati fumi della lavorazione, ma che finiranno inghiottiti da nubi di polvere. Dopo una sequela di proclami e un ritardo nella tempistica di quasi due anni, l’ex inceritore di Falascaia stavolta ha davvero i mesi contati. Il progetto per lo smantellamento è in dirittura d’arrivo, questione di pochi giorni, dopo di che il Comune istituirà la gara per assegnare i lavori degli ultimi due lotti: tra marzo e aprile toccherà a tutta la linea interna di trattamento dei fumi, per un totale di 60 giorni (quindi prima della partenza della stagione estiva), poi toccherà allo scheletro dell’impianto e a tutto il resto, operazioni che a regola saranno ultimate entro fine anno.
Un intervento epocale per il Pollino, Pietrasanta e l’intera Versilia, che vedrà sparire circa 7mila metri quadri teatro di un’infinita discordia tra istituzioni e cittadini. Proteste, cariche e arresti a fine anni ’90, esposti dell’Associazione per la tutela ambientale della Versilia, inchieste giudiziarie, condanne degli ex gestori e nel luglio 2010 il sequestro e la chiusura definitiva dell’impianto. Poi, per il “mostro“, c’è stato l’inizio della fine. Le prime due tappe le ha effettuate Ersu alcuni anni fa con la rimozione a terra dei rifiuti abbandonati e a seguire la bonifica dei silos e della vasca. Non è escluso che possa essere lo stesso gestore di via Pontenuovo a completare l’opera mettendo mano a un progetto di quasi 3 milioni di euro approvato a suo tempo dal Consorzio ambiente Versilia, dove da pochi giorni è stato confermato il sindaco Alberto Giovannetti nelle vesti di presidente. Il bando atteso a giorni riguarderà la parte residuale finanziata per 400mila euro dalla vecchia fidejussione. Risorse che serviranno per smantellare come detto la linea interna di trattamento dei fumi, con i due camini di uscita che saranno buttati giù e demoliti. L’intervento durerà un paio di mesi, poi l’abbattimento si sposterà su quel che rimane: dalle caldaie ai silos di stoccaggio (quelli già bonficati da Ersu durante le prime fasi) fino allo scheletro esterno dell’ex inceneritore, realizzato in acciaio reticolare. La prospettiva è che prima delle prossime vacanze di Natale dell’impianto non rimanga più nulla, aprendo la strada alla previsione inserita nei futuri strumenti urbanistici: la nascita di un’area a destinazione verde e agricola, punto di rinascita per l’intero Pollino.
La riconversione vede intervenire la segretaria comunale Pd Claudia Dinelli. "La conferma dell’incarico a Giovannetti – scrive – è stata assegnata a patto che si impegni nella riduzione dei costi della macchina amministrativa del Cav. Col suo precedente mandato c’è stato un rincaro dei costi di gestione, a fronte di una diminuzione del lavoro rispetto agli anni passati, tutto ciò a discapito della Tari che pagano i cittadini. Quello che ci preme ora è vedere la rimozione dell’inceneritore e la bonifica dell’area, inclusa la vecchia discarica delle ceneri. Al posto dell’impianto il Comune predisponga uno spazio civico per la frazione, dove si possa esporre la storia della lotta all’inceneritore per rendere merito all’associazione, cittadina onoraria per la battaglia svolta contro il ’mostro’ del Pollino".