REDAZIONE VIAREGGIO

"Due alberghi su 100 non riapriranno più"

Le gestioni in affitto vivono le maggiori difficoltà. Riflessi drammatici per l’occupazione di migliaia addetti stagionali

"Due alberghi su 100 non riapriranno più"

La ricettività alberghiera è double-face: la piccola azienda familiare rischia di saltare in aria, l’hotel gestito da una grossa società si salva sempre (o quasi). Emblematico il caso dell’Esplanade a Viareggio. "Siamo sempre stati aperti — dice l’amministrtaore Francesco Becciani – principalmente per il comparto business. Ma finché saremo arancioni o rossi non cambierà molto, solo col giallo qualche toscano invogliato dalla bella stagione potrebbe muoversi. Speriamo la situazione cambi da metà aprile. Noi siamo convinti che non appena le restrizioni verranno meno, le persone torneranno a muoversi. Abbiamo ampi spazi e in questi mesi abbiamo anche rinnovato un parte con particolari pitture antibatteriche. Però non so quanti alberghi riusciranno a riaprire. I ristori coprono una piccolissima parte, e non parliamo delle spesse fisse. Hanno posticipato ma non eliminato le tasse e le tariffe".

"Il problema grosso — ribadisce Dario Cresci dell’hotel Capri di Lido di Camaiore — sono le spese fisse. Col nuovo decreto Sostegni ci è stato tolto il canone Rai, ma servirebbe ben altro. Luce, acqua e spazzatura rappresentano il grosso. Più consideriamo gli adeguamenti per il Covid: non è poco. Qualche richiesta in vista dell’estate c’è ma senza prenotazione. Molti preferirebbero l’appartamento, invece della camera, ma il prezzo è più alto e tanti rinunciano. Bisognerà anche vedere se i clienti degli hotel a due e tre stelle, il ceto medio, avranno i soldi per viaggiare questa estate. E poi la maggior parte degli albergatori è in affitto, e vengono da una stagione che ha avuto cali del 50%".

Problemi che non sembrano toccare Forte dei Marmi. Fabrizio Larini dell’hotel Villa Grey afferma: "Contiamo di riaprire il 22 aprile l’albergo, il ristorante stellato e lo stabilimento balneare. Anche se questo non significa in automatico lavorare. Sicuramente non torneremo quest’estate ai livelli pre Covid, però speriamo di ripetere almeno la stagione dello scorso anno, che è stata abbastanza positiva. Per tornare agli incassi del 2019 bisognerà aspettare almeno il 2022. Molto dipenderà anche dai vaccini. Richieste comunque ci sono, ma i clienti si informano sulle cancellazioni". Larini comunque è positivo: "Forte dei Marmi è un brand e ha le caratteristiche per una vacanza in tutta sicurezza". E sul futuro dice: "Non ci interessano i ristori e comunque non credo che molti si siano trovati sotto alla soglia del 30% di fatturato, e questo è un bene. Però come ha sottolineato Bocca, presidente nazionale di Federalberghi, vogliamo investire sul futuro, e ci auguriamo che ci vengano dati i finanziamenti per migliorare le nostre strutture"..

Alice Gugliantini