Dopo le risse e le liti furiose. Inizia la battaglia civile contro degrado e violenza: "Riprendiamoci il Piazzone"

Il presidio sotto le logge abbandonate e trasformate in ricovero per i disperati. Allo studio ci sono poi altre proteste fra cui un sit in davanti al palazzo comunale.

Dopo le risse e le liti furiose. Inizia la battaglia civile contro degrado e violenza: "Riprendiamoci il Piazzone"

Dopo le risse e le liti furiose. Inizia la battaglia civile contro degrado e violenza: "Riprendiamoci il Piazzone"

Gli ultimi episodi di violenza – il venditore preso a pugni, la sassaiola in via Fratti, la bottiglia di vetro esplosa contro la finestra di un’abitazione – sono stati la classica goccia che fa traboccare il vaso. Un vaso pieno di risentimento per il degrado in cui è scivolato il Piazzone, un tempo cuore pulsante della città. E così, due sere fa i commercianti e i residenti della zona – una settantina di persone in tutto – si sono dati appuntamento, nella desolazione fatta di serrande abbassate e luci spente, per dare un segnale di discontinuità rispetto al recente passato, al grido di "riprendiamoci il Piazzone".

Alla manifestazione hanno preso parte anche gli esponenti delle opposizioni: per il Partito Democratico c’era Filippi Ciucci, mentre per la Lega hanno presenziato Maria Domenica Pacchini e Alessandro Santini. E proprio l’ex presidente della Fondazione Carnevale ha tracciato una delle possibili strade da percorrere, invitando i presenti a "invadere" il prossimo consiglio comunale: "Se volete essere ascoltati – le sue parole – venite in municipio a far sentire la vostra voce".

La protesta in Comune è solo una delle opzioni sul tavolo. C’è chi ha proposto un sit in dimostrativo in piazza Nieri e Paolini, magari circondando il municipio con una catena umana in segno di dissenso. Perché a dispetto delle varie proposte – anche un po’ estemporanee – il vero, grande dilemma è stato uno: come farsi ascoltare dall’amministrazione.

Tra i commercianti, hanno preso parola per denunciare il degrado del mercato due figure storiche come Abramo Franceschini, dell’ominima macelleria, che ha speso una vita tra via Battisti e via Verdi, e Brunello Volpe, decano della Cartoleria Centrale di via Paolina e impegnato da tempo in una lotta donchisciottesca contro lo sprofondamento economico e sociale del centro cittadino. All’adunata sono intervenuti anche esponenti della società civile come Antonella Serafini, che ha portato la testimonianza della battaglia a difesa della Lecciona.

Non sono mancati attimi di tensione, quando uno dei senzatetto che trovano riparo per la notte sotto le logge si è avvicinato per un confronto. Per fortuna, la situazione si è distesa e non ha mai travalicato i limiti di una discussione civile, cosa che ha permesso al senzatetto di aggiungere alle rimostranze di commercianti e residenti le proprie, in primis l’assenza di soluzioni alternative per chi non ha un tetto sopra la testa – "sotto le logge dormono anche quattro operai di un grosso cantiere" – e le mancanze del pubblico nella gestione dell’emergenza, caricata sulle spalle della Caritas che sono sì larghe, ma non a sufficienza.

Una scossa elettrica al Piazzone, dunque. Un modo per contarsi, per iniziare a ragionare sulle strategie future da adottare. Un unico obiettivo: invertire la rotta. Perché la pazienza è agli sgoccioli, e di sicuro così non su può andare avanti.

DanMan