Diabetologia pediatrica in pericolo. La riorganizzazione taglia il Centro

L’ambulatorio è un’eccellenza del Versilia e cura sessanta bambini

Immagine di repertorio

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Viareggio, 31 marzo 2016 - A RISCHIO l’ambulatorio di diabetologia pediatrica. A lanciare l’allarme è la senatrice Manuela Granaiola che spiega: «E’ un ambulatorio istituzionalizzato da oltre 5 anni presso il reparto di Pediatria del Versilia in convenzione con il Centro Regionale di Diabetologia Pediatrica del Meyer. Qui vengono ottimamente seguiti circa 60 bambini, alcuni dei quali, a conferma del buon lavoro svolto, provengono anche da fuori regione o da province limitrofe. Con la riorganizzazione, si sta ventilando un’interruzione del servizio nell’ambito di una redistribuzione delle risorse, affidando ad altri professionisti la sua conduzione o facendo spostare i pazienti in altri ambulatori della “grande Asl”. La cosa è particolarmente preoccupante perché si tratta di malattie croniche, dove il rapporto fiduciario tra famiglie, bambini e medico è fondamentale e diviene esso stesso parte integrante della cura. Se così fosse realmente si tratterebbe di un’ennesima decisione che di fatto penalizza i pazienti più fragili».

«UNO degli obiettivi del riordino – sottolinea Granaiola – doveva essere anche quello della salvaguardia delle eccellenze. Di fatto, così facendo, sembra invece che gli obiettivi prevalenti siano solo tagli e risparmio, senza condivisione alcuna, anche a costo di colpire e perdere le eccellenze faticosamente conquistate. Ancor prima dell’avvio del riordino della sanità toscana, avevo più volte espresso preoccupazione soprattutto sullo stato della medicina territoriale. Purtroppo tutto il processo di riordino in Versilia è avvenuto passando sopra le teste dei cittadini. Mai come oggi è essenziale che i sindaci e i consigli comunali valutino insieme cosa è stato fatto e dove siamo arrivati. Sono stati ridimensionati servizi e prestazioni mentre i tempi di attesa si sono allungati all’infinito. Di fronte a nuove emergenze causate da patologie infettive si è minato il reparto di infettivologia, ma nel contempo, mi risulta, si sono offerti incentivi finanziari ai medici di famiglia per incrementare le vaccinazioni. Si vogliono accorpare i distretti – conclude – ma non si sono semplificati i percorsi di accesso alla medicina territoriale; si sono accentrate le specializzazioni in diversi comuni della zona vasta e non si sono attivate adeguate infrastrutture di trasporto ed accompagnamento».