
Divorzio e separazione: cosa cambia con la riforma Cartabia
Versilia, 5 marzo 2023 – "C’eravamo tanto amati..." Se l’amore finisce, se la promessa, “per sempre“, fatta davanti ad un ministro dello Stato o delle Chiesa si infrange, adesso i tempi per dirsi addio si accorciano. Da marito e moglie ad “ex“ in meno di 12 mesi. Dal primo marzo infatti sono entrate in vigore le nuove norme che regolano la separazione e il divorzio, introdotte con la riforma avviata dall’ex ministro della Giustizia, Marta Cartabia. L’obiettivo è quello di rendere tali pratiche più semplici e veloci, accorciando notevolmente i tempi per la scissione del matrimonio rispetto anche al cosiddetto divorzio (già) breve del 2015.
Solo a Viareggio nel 2012 – secondo i dati elaborati dall’Istat – erano 2.443 le persone divorziate, nel 2022 il numero è arrivato a 3.655. In tutti i Comuni della Versilia le persone che risultano divorziate sono, al 2022, 8.899; ed erano 5.837 dieci anni prima.
E non è un caso che “Quali sono le procedure per il divorzio?“; “Cosa spetta al coniuge in caso di divorzio?“ o “Cosa succede se uno dei due coniugi non vuole divorziare?“, dopo le previsioni meteo, ricette di cucina e poco altro, siano alcune delle domande più digitate su Google. Dagli anni ’80 il numero di divorzi, in Italia, è in costante aumento.
La riforma Cartabia prevede che, a differenza di quanto avveniva finora, si possa presentare contestualmente domanda di separazione e di divorzio. E in questo modo viene per esempio abolita l’udienza presidenziale. Nel dettaglio, il procedimento per la separazione, il divorzio e l’affidamento dei figli nati fuori dal matrimonio sarà il medesimo, delineato dall’articolo 711 del Codice di procedura civile.
L’assistenza di un avvocato matrimonialista specializzato in diritto di famiglia può quindi essere utile per affrontare un procedimento tendenzialmente più tecnico rispetto al passato. Per chiedere il divorzio contestualmente alla domanda di separazione è infatti necessario che l’avvocato inserisca subito in un unico atto tutte le domande relative alla separazione personale ed al successivo divorzio. Le parti saranno quindi tenute a indicare preventivamene anche le condizioni patrimoniali e reddituali, oltre al piano genitoriale.
Una delle novità assolute della riforma Cartabia riguarda proprio il “piano genitoriale“, che dovrà essere presentato con l’istanza di separazione e dovrà contenere tutte le esigenze, gli impegni le attività dei minori e come ciascun genitore intende comportarsi perché non vengano alterati. L’ascolto dei figli diventa obbligatorio, quando hanno più di 12 anni o anche meno se "Capaci di discernimento", e l’incontro dovrà essere videoregistrato; anche se al momento sono pochi i Tribunali dotati di videocamere e sistemi adeguati. Il giudice potrà sanzionare il genitore che non ottemperi agli impegni del piano genitoriale accolto.
Alla prima udienza – che dovrà essere fissata entro 3 giorni dal deposito in Tribunale del ricorso da parte dell’avvocato e dovrà essere calendarizzata entra entro 90 giorni – il Giudice istruttore, dopo aver preso visione degli atti e dei documenti, cercherà di trovare un accordo, e far conciliare i coniugigenitori. E in quella sede, in teoria, la causa si potrebbe anche concludere. Ciò significa che in quei novanta giorni un giudice dovrà smaltire il carico di pratiche che, fino al primo marzo, veniva distribuito su cinque o sei mesi di lavoro. Ma dall’entrata in vigore della riforma Cartabia il numero di giudici non è aumentato.