
L’ipotesi progettuale del colletivo Viareggio Insight per il Giardino delle Libertà
Trasformare, con un murales, un luogo collettivo in un simbolo identitario. È successo al Muraglione, trent’anni fa. Quando, con un secchio di vernice nera, un pennello, e quell’impeto che smuove solo una grande passione, in piena notte, un gruppetto di giovani orgogliosamente viareggini lasciò sul molo della Darsena l’ultimo desiderio del medico scrittore Mario Tobino: "Viareggio in te son nato, in te spero morire". L’indomani la città si svegliò con quella dedica, là dove lo sguardo si perde nel mare, capace di trasformare in poesia uno spazio. Fu amore a prima vista. Al punto che, più tardi, con la Fondazione di Elio Tofanelli, sullo stesso Muraglione i carristi aggiunsero “Viareggio è il Carnevale“. Scritta che però i lavori per la realizzazione del nuovo sabbiodotto, con l’abbattimento di una porzione del moletto, hanno momentaneamente mutilato in "Via... il Carnevale". L’intervento ha smosso la malinconia di chi è nato qui, abituato a specchiarsi in quei murales. E proprio dal quel sentimento parte la proposta, una suggestione. del collettivo social di Viareggio Insight (che gestisce l’omonima pagina Instragram in bianco e nero) di replicare quell’intuizione, e trasformare con l’arte di strada la facciata a strapiombo sul Giardino della libertà in piazza Mazzini . "Viene naturale – dicono – chiedersi quale storia potrebbe nascere su quell’intonaco: fatta di mare, Carnevale, rena, volti iconici della città e salmastro". Nella speranza "che le istituzioni possano cogliere questa opportunità".
Martina Del Chicca