La grande famiglia di delfini si allarga. Avvistati vicino alla riva i nuovi nati

Sono sei cuccioli di appena tre mesi. A fare la scoperta è stato il biologo Nuti del centro di ricerca 'Cetus'

Viareggio, 17 agosto 2022 - Si sono presentati alla vigilia di Ferragosto – in quest’estate scaldata oltremodo da una crisi climatica che ci lascia senza respiro – come una speranza. Un inno alla vita. Saltando fuori dal pelo dell’acqua, nel tratto che si specchia di fronte al Grand Hotel Royal, si sono mostrati per la prima volta i sei cuccioli di delfino – "nati probabilmente tra aprile e maggio" spiega il biologo marino Silvio Nuti – che allargano la grande famiglia dei tursiopi che abita il nostro orizzonte. Oltre 220 esemplari, che talvolta si spingono fin sotto riva incuriositi dai bagnanti di questo tratto di mare nel cuore del Santuario dei Cetacei.

I cuccioli di delfino di fronte alla costa di Viareggio
I cuccioli di delfino di fronte alla costa di Viareggio

Protetti dal branco di femmine, i piccoli si sono rincorsi in un gioco frenetico fatto di fughe e piroette; e si sono lanciati nella prima caccia in mezzo al vortice di muggini nel pieno della stagione riproduttiva. Uno spettacolo a due miglia dalla costa, una danza andata in scena di fronte agli occhi dei ricercatori di Cetus, il centro di ricerca che dal 2000 monitora ogni cambiamento di questa grande famiglia, e degli ospiti del suo catamarano, un gruppo di ragazzi affetti da disturbo delle spettro autistico, che hanno potuto vivere, e quasi sfiorare, l’emozione di questa scoperta.

"A guidare il branco viareggino c’era A27", nome in codice della matriarca del gruppo dei delfini viareggini. Avrà oltrepassato i trent’anni di vita, "a giudicare dalle depigmentazioni sul dorso, più o meno grosse, che ci aiutano a stabilire l’età media degli esemplari – spiega il biologo Nuti, che di Cetus è il fondatore – e con cui riusciamo ormai anche a riconoscerla. Riteniamo che proprio A27 abbia preso il posto di Matilde" la regina dei tursiopi che ha accompagnato per decenni la crescita di questo branco. "Di Matilde, apparsa per la prima volta all’inizio del 2000 – prosegue Nuti – non abbiamo più notizie dal 2019, da prima del lockdown. Per questo, anche vista l’età, riteniamo che sia deceduta, e sia portata chissà dove dalle correnti del mare"; che Matilde aveva dominato con grande altruismo e un po’ di timidezza.

Si conferma dunque un gruppo matriarcale, quello dei tursiopi. "E A27 – aggiunge ancora Nuti – mostra gli stessi comportamenti che furono di Matilde, come se – crescendo sotto la sua pinna – li avesse ereditati da lei. Segue a distanza le mamme con i loro cuccioli, indica loro la rotta, i momenti del gioco tra gli scafi, e quelli dell’apprendimento". Come è accaduto alla vigilia di Ferragosto, quando dopo aver seguito la scia del catamarano di Cetus, i piccoli delfini si sono dedicati alle lezioni di caccia. Pronti a scrivere nuove pagine di questa favola che salta all’orizzonte.