"Con le aste contenziosi infiniti E bagni abbandonati per molti anni"

All’assemblea di Cna i parlamentari difendono i diritti dei balneari, che però contestano il deputato Pd. Dai dubbi della direttiva Ue alla richiesta della mappatura delle concessioni. Le promesse del centrodestra

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Il forte impegno del governo Meloni per cercare di dare soluzione al problema delle concessiono, è stato ribadito dai parlamentari intervenuti all’assemblea della Cna tenutasi all’Esplanade. Sarà il ministro per gli Affari Europei Raffaele Fitto a rappresentare una proposta coerente alle specificità italiane. Lo ha confermato Debora Bergamini, deputata di Forza Italia, che tra l’altro ha ricordato di “avere seguito da subito il problema, tanto da avere presentato un emendamento che chiedeva la proroga al 2033, mentre il PD voleva fare le aste. Segnalo pure che il ministro Fitto ha avuto in questi giorni risposte non condivise dalle associazioni ascoltate. Io dico no alle aste e chiedo fiducia in Forza Italia che si batterà per le vostre ragioni”.

E’ intervenuto successivamente, per Fratelli d’Italia, l’onorevole Riccardo Zucconi: “Il problema delle concessioni demaniali riguarda una infinità di altri casi oltre alle spiagge. Siamo andati avanti con le proroghe e ora non siamo messi bene. Ci sono diverse cose da fare, in primis una mappatura delle concessioni, la proroga della delega, il ricorso ad atti formali per i nuovi investimenti e conseguenti rinvii dai 6 ai 20 anni di proroghe ad hoc, e terza via, un decreto legge sul punto da inserire in decreto salva infrazioni. Applicare così le norme della legge sulla Concorrenza è un suicidio. Noi di Fratelli d’Italia ci siamo presi impegni precisi che intendiamo rispettare”.

Per la Lega, la deputata Elisa Montemagni ha detto di “concordare sulla necessità della mappatura e sulla conferma che non ci sono scarsità di risorse nella questione. E’ anche vero che stiamo facendo un difficile slalom per evitare i diversi ostacoli sorti. L’esistente va salvaguardato e dico no assoluto alla distruzione delle attività balneari. La volontà di salvare il settore è chiara ed evidente”. Il senatore Manfredi Parenti, sempre per il partito di Salvini, ha relazionato “sulla certezza del diritto che deve essere sempre assicurata e che, in questo senso anche il Tar della Puglia ha difeso i balneari. E pure che il Consiglio di Stato ha visto solo le concessioni demaniali marittime e da quelle ha deciso. E’ possibile fare una procedura ristretta e non esporsi più a incertezza legislative”. Per il Pd, ha parlato l’onorevole Marco Simioni, da subito contestato vivacemente da molti balneari per colpa delle posizioni assunte, a loro dire, dai precedenti governi: “La politica deve dare soluzioni. Da parte del Pd ci sono le condizioni per discutere con la maggioranza di governo per proporre una soluzione valida alla difficile questione”.

Da parte sua, il coordinatore nazionale della Cna balneari, Cristiano Tomei, ha ribadito con forza i temi principali della disputa: “Il percorso per la soluzione parte dal governo. La nostra azione è di supporto concreto e tangibile verso le istituzioni che devono presentarsi in Europa con dati certi e per affrontare una trattativa solida e univoca”. Luca Lippi, presidente dell’Associazione Balneari Viareggio, è chiaro: “Sono tre i punti essenziali. Il primo è quello che i bagni sono dei beni e non sono dei servizi, come anche disposto dal Codice della Navigazione. Il secondo, dimostrare che le risorse non sono limitate perché comprendono anche i fiumi e i laghi oltre alle coste marine. Il terzo sono la mappature dei luoghi, con l’aggiunta che se decadessero le concessioni ci sarebbero evidenze pubbliche, con ricorsi legali, contenzioni, eccetera, che durerebbero anni, duranti i quali le spiagge sarebbero abbandonate”.

Walter Strata