Aveva chiesto, e ottenuto, il sequestro conservativo di uno yacht di 46 metri battente bandiera maltese, e di proprietà della società Primonave Shipping Limited registrata a Cipro ormeggiato nel porto di Viareggio, denunciando di non aver riscosso il compenso per il suo servizio.
Protogonista una comandante di navi, che aveva fatto un esposto al Tribunale di Lucca per presunti salari non versati. Ma il giudice del lavoro Alfonsina Manfredini, udita la controparte, non solo ha condannato il capitano alle spese legali ma anche al risarcimento danni per “lite temeraria“, articolo 96 del codice procedura civile. La storia risale alla fine del 2020, quando il comandante ha sottoscritto un contratto di lavoro con la società di Cipro, pattuendo un compenso di 6mila euro al mese. Pochi mesi più tardi, il 28 maggio, la società ha formalizzato la cessazione del rapporto lavorativo, con preavviso di 30 giorni, inviando, per e-mail, la lettera di licenziamento al comandante. E comunicava che oltre al pagamento delle ultime mensilità, avrebbe versato al dipendente anche i giorni di ferie maturate per un ammontare complessivo di 15mila 600 euro, da corrispondere entro il 10 luglio 2021. Il comandante sosteneva di aver ricevuto con il bonifico dell’8 luglio la somma di 4.427 euro. E poi nient’altro. "La difesa – spiega l’avvocato Tommaso Bertuccelli, legale che tutela la società cipriota – è stata piuttosto semplice, abbiamo infatti dimostrato, bonifici alla mano, che i pagamenti contentesti erano in realtà stati regolarmente versati".