"Cesara Buonamici: il ritorno emozionante alla Versilia e ai ricordi d'infanzia a Lido di Camaiore"

Cesara Buonamici, direttrice del Tg5, torna in Versilia e rivive i ricordi dell'infanzia a Viareggio e Lido di Camaiore. Un legame profondo con la zona e la casa di famiglia, segnata da tradizioni e affetti.

di Francesca

Navari

La nonna che lungo il viaggio della vacanza recitava il rosario. Le passeggiate a Viareggio con mamma Rosa e quell’infanzia nella casa-bomboniera di Lido di Camaiore che le è ancora rimasta nel cuore. Cesara Buonamici, direttrice ad personam del Tg5 e volto di punta di Mediaset, è tornata in Versilia e ha riaperto il cassetto dei ricordi. Quelli di giovanissima vacanziera che da Fiesole arrivava al mare ma anche quelli più viscerali, di un legame a doppio filo con la città di Viareggio.

Una discendenza diretta la collega addirittura al Grand Hotel Principe di Piemonte...

"Il conte fiorentino Giuseppe De Micheli era infatti cugino dei Buonamici e fu lui, nel 1922, a commissionare la realizzazione dell’allora Select Palace Hotel (ribattezzato nel 1938 Principe di Piemonte) scimmiottando il modello francese del Negresco in Costa Azzurra. Una storia che mi è sempre stata raccontata ed è bellissimo vedere che la particolare estetica di quella costruzione è stata mantenuta nel tempo grazie a sapienti restauri. Trovo bellissima la facciata ma anche le porte dai vetri decorati sono uno spettacolo unico. A Viareggio venivo spesso da piccola ma il mio vero punto di riferimento era Lido di Camaiore".

Era la meta della vacanza?

"Da piccola fino all’adolescenza si consumava un rito che dava ebbrezza: finiva la scuola e tutta la mia famiglia come da consuetudine si trasferiva al mare nella casa di via Foscolo angolo via don Minzoni e, a due passi, c’era invece quella delle zie Sofia e Lucia De Micheli. Era eccitante trascorrere quei mesi di sole. Poi eravamo un gruppo numeroso di parenti e conoscenti, in sostanza occupavamo quasi tutti gli ombrelloni, tanto che lo stabilimento balneare fu ribattezzato ’Buonamici’ proprio per la nostra presenza così importante: poi col tempo è stata aggiunta una ’i’ e adesso si chiama bagno Buoniamici".

Cosa scandiva quelle giornate?

"Le chiacchiere con il bagnino che ci insegnava a fare le arselle, le lunghe attese alle giostre in Pineta a Viareggio e l’altro nostro punto di riferimento era il bar Cristallo che era sinonimo di merende interminabili. Divertentissimo era poi spostarsi in bicicletta con quell’energia di libertà che accompagnava l’età della spensieratezza".

Immagino che non le mancheranno aneddoti di quel rituale di villeggiatura familiare che era refrain della vacanza italiana...

"Partivamo la mattina dalla nostra tenuta di Fiesole e guidava sempre mio papà Enrico, accanto a lui si siedeva la nonna che era religiosissima: passava gran parte del suo tempo a pregare nella cappella di famiglia. Appena saliva in auto recitava per tutto il viaggio il rosario in latino in modo neppure troppo velatamente scaramantico. E lo fece, in maniera ancora più accorata, quando io, da neo patentata, mi offrii di portarla a Lido di Camaiore sulla Mini appena acquistata".

Sicuramente è stata lei la donna che ha reso ancora più forte il suo attaccamento alla zona...

"Ha contribuito tantissimo. Dopo la morte di mio padre, scomparso a soli 54 anni, mia nonna decise di lasciare Fiesole e ritirarsi a vivere proprio nella casa di via Foscolo che profumava di vacanza e leggerezza, assieme a sua figlia che non si era mai sposata. Io avevo solo venti anni e nel frattempo avevo allentato la mia presenza a Lido. Dopo il liceo mi sono dirottata altrove, trascinata da amici ed amori. È calato il sipario su quella villeggiatura familiare per sperimentare altre mete: andavo all’estero, in Sardegna o in Corsica e tornavo più raramente, solo per venire a trovare la nonna. Che, per sua volontà, è morta all’ospedale di Camaiore".

Rivedere dopo tanto tempo i luoghi della gioventù che effetto le fa?

"È un ritorno piacevole. La Versilia è molto bella e ho tantissime amiche fiorentine che continuano a frequentarla abitualmente. Trovo che sia un posto magico e mi piacerebbe davvero riprendere un legame con il territorio".

La giornalista tv poi tira fuori dalla borsa il cellulare e scorre quelle foto in bianco e nero riprodotte e conservate dove una bimba con capelli neri e occhi pungenti si gode l’abbraccio della mamma sul lettino prendisole.

"Vede? Qui ero per la mano con la mia mamma che mi portava sempre a fare lunghe passeggiate. Oggi ha 93 anni, vive sempre sulle colline di Firenze ed è il mio punto di riferimento".

Ha un rimpianto di quei tempi?

"La casa di via Foscolo fu venduta da mia zia e per me è stata una frattura emotiva. So che c’è ancora fuori impressa la targa ’Villa Buonamici’. Ma non me la sento di passare là davanti. Voglio solo ricordare tutte le cose belle che si sono consumate tra quelle mura".