Centenario di Puccini. Sarà un super Festival. E Pizzi darà la forma al genio del Maestro

Il direttore artistico, quasi 94 anni, firma regia, costumi e scenografie. Sei opere, evento speciale con Madama Butterfly e Bolle a Torre del Lago.

Centenario di Puccini. Sarà un super Festival. E Pizzi darà la forma al genio del Maestro

Centenario di Puccini. Sarà un super Festival. E Pizzi darà la forma al genio del Maestro

dall’inviato

Milano

Le calme e placide acque del lago di Massaciuccoli che tanto ispirarono Giacomo Puccini sono così lontane da qui, dalla fredda e glaciale Milano. Ma appaiono anche così vicine appena si varca l’ingresso del teatro alla Scala, indiscusso tempio della musica classica, che ieri ha ospitato la presentazione della settantesima edizione del Festival Pucciniano. Un Festival che cade nell’anno delle celebrazioni del Centenario della morte del grande compositore. Una ricorrenza eccezionale che la Fondazione presieduta da Luigi Ficacci vuole celebrare con un un cartellone dagli elevati contenuti artistici impreziosito dalla presenza di autentiche stelle della musica lirica internazionale. Il cartellone volutamente ripercorre la parabola artistica di Puccini dal dittico Le Willis-Edgar – che andrà in scena al Gran Teatro all’aperto a Torre del Lago proprio sulle rive del Massaciuccoli, il 12 e il 19 luglio – fino alla Turandot, ultima opera rimasta incompiuta per la prematura scomparsa di Puccini a Bruxelles nel 1924 e che andrà in scena il 3, il 10, il 17 e il 23 agosto. Nel mezzo le altre grandi composizioni del maestro: Manon Lescaut (il 13 luglio e il 2 agosto), la Boheme (il 20 e il 27 luglio e ancora l’8 e il 22 agosto) e la Tosca (il 26 luglio, il 9, il 18 e il 24 agosto). Due poi gli eventi speciali a impreziosire il Festival: la Madama Butterfly (il 31 agosto e il 7 settembre) di cui ricorre il 120esimo anno dalla prima rappresentazione; e un’esibizione di Roberto Bolle (il 17 luglio) che sta lavorando a una serata di danza tutta dedicata a Puccini. Roberto Bolle, étoile della Scala e stella di prima grandezza nel panorama internazionale, è stato fortissimamente voluto da Pier Luigi Pizzi, regista, costumista e scenografo teatrale, cui è stata affidata la direzione artistica.

"Per celebrare al meglio i 70 anni del Festival e i 100 dalla scomparsa di Puccini – ha detto Pizzi – abbiamo voluto riproporre tutte le sue opere seguendo un ordine cronologico in modo da ripercorrere il suo percorso artistico e la sua parabola di musicista e compositore. Questo vuole essere, insomma, un Festival imperdibile per tutti gli amanti del genere. ma anche per i tanti giovani che si avvicinano alla musica di Puccini per la prima volta".

La grande novità – oltre alla presenza di Roberto Bolle – è la fedele riproposizione del libretto originario. Senza aggiunte, tagli e adeguamenti moderni. "Se una cosa andava bene a lui – dice Pizzi – perché non dovrebbe andare bene a me? E soprattutto perché non dovrebbe andare bene allo spettatore che in questo modo viene messo nelle condizioni ideali per apprezzare meglio la grandezza di un compositore come Puccini".

E Puccini aveva un grande sogno, quello di vedere rappresentata una sua opera davanti a quei paesaggi da cui era stato ammaliato e conquistato: "Sono affetto da torrelaghite acuta" amava scrivere nel suo fitto epistolario con gli amici più stretti ai quali raccontava le bellezze di quei luoghi all’epoca così aspri e selvatici. "In un anno così importante – ha detto Luigi Ficacci, presidente della Fondazione Puccini – Viareggio e Torre del Lago vogliono celebrare al meglio Puccini e i luoghi che lo hanno ispirato. E lo facciamo anche quest’anno con un cartellone di eccezionale qualità in cui proprio quei luoghi incastonati tra mare, lago e pineta diventano protagonisti".

La presentazione del Festival è stata ospitata al ridotto dei palchi ‘Arturo Toscanini’ in cui campeggia anche una statua di Giacomo Puccini. "Milano e Torre del Lago – ha detto Franco Pulcini, già responsabile editoriale del teatro Alla Scala – sono due luoghi gemelli nel nome di Puccini. A Milano lui ha studiato e ha poi debuttato come compositore; a Torre del Lago ha invece trovato l’ispirazione per la sua musica".

Che è eterna e ancora oggi la più rappresentata nel mondo a 100 anni dalla sua morte.