
Ci siamo: nel 2022 partirà l’attesa messa in sicurezza del cavalcavia di Querceta, con demolizione e ricostruzione della struttura. E’ stato infatti approvato in via definitiva il progetto con un decreto deliberativo del presidente della Provincia, Luca Menesini, che prevede un quadro economico di 5,2 milioni di euro, opera che per l’amministrazione provinciale è stata seguita dal sindaco di Stazzema, Maurizio Verona, in qualità di consigliere provinciale delegato. Adesso quindi prende il via - prima di un qualsiasi altro passaggio tecnico - un confronto tra la Provincia e la nuova amministrazione comunale di Seravezza guidata dal sindaco Lorenzo Alessandrini che si è insediata all’inizio di ottobre. L’intenzione, infatti, è quella di aprire un tavolo di confronto tra Provincia e Comune in particolare per la valutazione delle nuove proposte sull’opera da parte del municipio seravezzino. E per valutare la posizione del primo cittadino che in campagna elettorale aveva espresso l’ipotesi di creazione di un sottopasso o tunnel, comodamente collegato con la via Aurelia secondo le previsioni del Piano strutturale del Comune.
Nel decreto deliberativo approvato dalla Provincia, inoltre, si fa riferimento alla necessità di un adeguamento degli strumenti urbanistici comunali affinché siano ripristinate le previsioni urbanistiche finalizzate alla realizzazione di opere pubbliche o di interesse pubblico – com’è nel caso del cavalcavia di Querceta – sulle aree private interessate dai lavori. Si ricorda che il progetto del nuovo cavalcavia di Querceta ha ottenuto un finanziamento di oltre 5 milioni del ministero delle infrastrutture e delle mobilità sostenibili che ha assegnato a settembre scorso all’amministrazione provinciale di Lucca quasi 14 milioni di euro per mettere in sicurezza una serie di ponti e viadotti di competenza provinciale classificati “rilevanti”. Dopo anni di attesa e lunghi confronti tecnici, il progetto ha contemplato la ricostruzione ex novo dell’infrastruttura: tale scelta è stata dettata soprattutto dal fatto che durante i rilievi strutturali effettuati sul ponte durante la progettazione è emersa la sostanziale impossibilità di adeguare l’opera alle azioni statiche e sismiche previste dalle vigenti normative. L’opera esistente è stata realizzata alla fine degli anni ‘60 secondo le più moderne tecnologie e i migliori materiali disponibili in quel periodo, ma in un’epoca in cui tutta la maggior parte del territorio provinciale, tra cui anche la Versilia, era considerata come zona non sismica.
Francesca Navari