
Il Pd contesta l’atteggiamento della Regione sul contenzioso relativo al riconoscimento degli Usi Civici della montagna seravezzina. "Sarà una macchia...
Il Pd contesta l’atteggiamento della Regione sul contenzioso relativo al riconoscimento degli Usi Civici della montagna seravezzina. "Sarà una macchia indelebile sulla storia della Regione e sul nostro partito" dice il livello locale al gruppo regionale. Il riferimento è all’interpretazione della Regione sull’ordinanza della Corte di Appello per dirimere un conflitto di interessi insorto tra Comune e una rappresentanza di frazionisti sulla questione usi civici. Il governatore Giani ha infatti optato per rimettere la decisione a 5 cittadini sorteggiati. "A nostro giudizio – ruona il Pd – la Regione dà una interpretazione dell’ordinanza in questione totalmente anacronistica. Perchè non consentire democratiche elezioni per nominare i legittimi rappresentanti dell’Asbuc? Perché si vuole depotenziare la Sentenza di primo grado del Tribunale per gli Usi Civici presso il Ministero dell’Agricoltura che riconosce la persistenza del diritto di uso civico su ampie porzioni del Monte Altissimo? Perché non si avverte il rischio che questo accordo extragiudiziale con Henraux possa un domani risultare illegittimo e causare un incommensurabile danno patrimoniale per i circa 1100 residenti della montagna? Come Pd Seravezza e gruppo consiliare “Creare Futuro”, ci siamo opposti fin da subito: le scelte dell’amministrazione Giani non tutelano gli interessi collettivi e disconoscono, contro ogni aspettativa, la linea legale tenuta e sostenuta in sede giudiziale fin dalla fine degli anni Ottanta da Comune e Regione. Il nostro invito agli organismi dirigenti regionali del Pd e al gruppo consiliare Pd in Regione è di farsi carico, politicamente e moralmente, di questa intricata vicenda: se non fermeremo questa deriva, ci renderemo corresponsabili della supina alienazione di una intera montagna"