
La Fondazione proverà a scalare la montagna. Perché è così che si presenta la strada per il Carnevale Universale (50 giorni al primo corso): come una salita ardita. Le regole imposte dal decreto Draghi prevedono infatti, per gli spettacoli, posti sedere per il pubblico e un numero di spettatori massimo pari al 50% della capienza. In ogni caso l’ingresso viene limitato a 5mila persone. Due condizioni che appaiono inconciliabili con le esigenze, di spazio e di bilancio, della nostra manifestazione. Proprio di questo discuterà oggi il cda di Marialina Marcucci, nella prima riunione dopo l’uscita del decreto. Questa mattina è previsto il primo incontro operativo, per cercare il sentiero giusto per raggiungere la cima. Ma se i margini restano questi, allora la vetta pare davvero complicata da raggiungere.
Garantire cinquemila posti a sedere significherebbe stendere, lungo tutto il circuito dei Viali a Mare, almeno dieci tribune come quelle che vengono allestite ormai da anni in piazza Mazzini. Con il distanziamento di un metro infatti i circa 1000 posti, distribuiti sui i tre blocchi, scenderebbero a 500. E forse anche qualcosa meno. Partiamo dai conti, con 5mila persone non si coprono nemmeno i costi di noleggio e di montaggio delle tribune. Cinquemila persone sono appena il 40% del numero dei biglietti cumulativi già messi in vendita, ovvero 12.500. Per montare dieci tribune potrebbero volerci settimane, e questo vorrebbe dire paralizzare la Passeggiata sulla coda della stagione balneare. E poi che Carnevale sarebbe?
La Fondazione comunque vuole crederci, e lavora per garantire comunque questa edizione del Carnevale Universale. Con la speranza che le regole cambino in corsa, o cercando una strada alternativa, magari battendo un sentiero mai percorso, per godersi comunque la vetta. Lo scorso fine settimana l’auto di Burlamacco ha fatto avanti e indietro, tra la Passeggiata, il mercato di piazza Cavour, la Darsena, la Marina e le sponde di Torre del Lago per promuovere le date del Carnevale Universale. Che potrebbe, chissà, trasferirsi alla Cittadella. In una formula del tutto inedita.
Martina Del Chicca