"Con un Ciao del 1984 arriverò fino a Capo Nord"

Il viaggio di Marco Tenerini partirà venerdì dal Campo d’Aviazione a Viareggio. Cinquemila chilometri in venti giorni: "Non ce la farò mai... O forse sì"

Marco Tenerini

Marco Tenerini

Viareggio, 28 settembre 2022 - "No, non ce la farò mai". Marco mette le mani avanti, col sorriso scanzonato di chi sa che la sta per combinare grossa. Talmente grossa che non si vede la fine. Da Viareggio a Capo Nord: 5mila chilometri in venti giorni con il “Ciao“ attraverso i paesaggi che sfumano dalle Alpi alle foreste, dai borghi medievali della Germania alle metropoli scandinave. Un “ciaino“ della Piaggio classe 1984, acquistato per 400 euro su Subito.it A cui Marco Tenerini, 47enne viareggino e agente di commercio, ha dato anche un nome: "Ostinato. E’ così che l’ho chiamato. Perché – dice – solo con l’ostinazione posso farcela". "Ma non ce la farò mai...". E due.

Il precedente. Un anno fa Marco ha compiuto il cammino di Santiago con la Graziella. Quella bicicletta, verde sgargiante, che chiamò affettuosamente “Piccola bastarda“; con cui ha affrontato le salite di un pellegrinaggio che è fatica, anche emotiva. Che in discesa diventa leggero, liberazione. "Un’esperienza che – racconta – mi ha cambiato le prospettive. Perché essere da solo, davanti a nient’altro che alla strada e a me stesso, con tutte le incertezze del viaggio, mi ha permesso di godere di ogni singola conquista. Mi svegliavo alle 6, pedalavo 10 o 12 ore ogni giorno. E tutto il superfluo, chilometro dopo chilometro, spariva. Non c’era nient’altro se non l’esigenza di arrivare alle meta". E arrivato a Finesterre, alla fine di tutto, del vecchio mondo, "mi sono sentito come se potessi davvero cambiarlo il mondo". Una sensazione che dura un soffio. Perché poi la vita, con i suoi ritmi, "alla fine ti frulla e quella sensazione svanisce". Per questo, per perdersi e ritrovarsi ancora, "ho deciso di partire di nuovo: direzione Capo Nord. E per complicarmi un po’ la vita ho pensato di farlo con un Ciao".

L’organizzazione . Preparare il “Ciao“ al viaggio che lo attende, 250 chilometri al giorno "motore e chiappe permettendo", è stata la prima, vera, impresa. "Ho chiesto aiuto ad un paio di meccanici, ma evidentemente non avevano voglia di perderci troppo tempo". Al terzo tentativo Marco ha incontrato un vecchio professionista: "E mi ha detto “Posso rimetterlo a nuovo, anche ora. Ma vuoi un consiglio? Provaci da solo. Perché quando ti lascerà a piedi, e prima o poi succederà, saprai dove mettere le mani“ . E io – prosegue Tenerini – mi sono fidato. Anche questa è stata una bella lezione di vita". E pezzo dopo pezzo, seguendo le istruzioni dei tutorial che ha trovat o su Youtube, ha smontato, rimontato, e rimesso in moto il suo Ciao. "Ha 38 anni, ma guardalo: non li dimostra".

La partenza. Venerdì alle 7.30, con una tanica d’olio da 5 litri tra le gambe, per la miscela, e uno zaino sulle spalle, con l’indispensabile, Marco partirà con Ostinato dalla sua casa al Campo d’Aviazione. Un bacio alla compagna, e due per i figli: un adolescente di 13 anni e una ragazza di 20 "che – dice – non so se siano più orgogliosi o più imbarazzati per le mie scelte. Ma comunque sia mi incoraggiano sempre. E lo stesso provo a fare io con loro". Prima tappa Peschiera del Garda, "ho già trovato ospitalità a casa di Federico. Perché sì, ho scelto di non accomodarmi in albergo ma di cercare, volta volta, qualcuno disponibile ad accogliermi in casa".

La road map . Dopo il lago di Garda, obiettivo Vipiteno. "O, meglio ancora, se riuscirò a superare le Alpi spero di arrivare a Innsbruck. Da lì in poi, attraversata la Svizzera, ho disegnato la rotta su GoogleMap". Marco percorrerà la Romantische Strasse e l’Altantic Road, tra borghi e castelli, natura selvaggia e metropoli moderne, come Amburgo e Oslo, cercando anche di seguire un po’ l’istinto del momento fino al Grande Nord, ai confini del circolo polare artico al cospetto dell’immenso blu del mare di Barents. "So che il periodo non è quello ideale. Ma – conclude Marco – sogno di poter vedere l’aurora boreale. E sono pronto a sfidare anche il freddo". Con Ostinato, di nome e di fatto. "Ma tanto non ce la farò mai. – E tre –. Però se ci riesco..." Se ci riesce? "Non lo so, quando sono arrivato ve lo dico".

E allora Ciao, e buon viaggio.