DANIELE MANNOCCHI
Cronaca

Bolkestein, balneari in ansia. La Corte Europea: "In Italia la direttiva non deve essere applicata"

Operatori sul piede di guerra. Cna: "Non sussiste l’elemento della scarsità della risorsa". Al momento la scadenza delle concessioni demaniali è fissata al 31 dicembre 2023

Cna Balneari ha fatto il punto della situazione col presidente dell’Associazione Balneari viareggina Luca Lippi

Viareggio, 19 aprile 2023 – Domani la Corte di Giustizia Europea si pronuncerà sull’applicabilità della direttiva Bolkestein alle concessioni per le spiagge. I balneari, per loro stessa ammissione, non dormono sonni tranquilli. "In questi anni, ne abbiamo viste di tutti i colori". Ma hanno ancora qualche jolly nel loro mazzo. Ieri mattina, al bagno Sole, i referenti di Cna Balneari, ospiti del presidente dell’Associazione Balneari viareggina Luca Lippi, hanno fatto il punto della situazione. E hanno ribadito la speranza di pescare il jolly dal mazzo.

Nello specifico , il jolly è la questione della "scarsità di risorsa" di cui la Bolkestein parla all’articolo 12. In sintesi, è lo stesso testo europeo a sottolineare che la direttiva non si applica laddove non ci sia scarsità di risorse: in questo caso, di spiaggia. "A nostro avviso, la direttiva non è inerente alle concessioni balneari – spiega la coordinatrice regionale di Cna Balneari Maria Caterina Frallonardo –; la risorsa spiaggia in Italia non è scarsa e il governo stesso ne ha preso atto procedendo con la mappatura nel Decreto Milleproroghe. Vogliamo sensibilizzare sul tema e percorrere questa strada. Possiamo andare avanti a lavorare in piena armonia con il diritto comunitario, salvaguardando le imprese esistenti, soprattutto quelle sorte prima del 2009, quando è stata recepita in Italia la direttiva servizi. Oltre tutto – sottolinea Frallonardo – si tratta della concessione di beni, e non di servizi, perché viene concesso un terreno". Il tema della "scarsità", però, non è spendibile sui tavoli di Bruxelles senza la mappatura delle coste.

Ad oggi , la scadenza delle concessioni è fissata al 31 dicembre 2023. Significa che dal primo di gennaio dovrebbero partire le procedure per le aste. Per questo, Cna ha chiesto una proroga, e la strada potrebbe andar bene anche ai Comuni che d’un tratto si troverebbero a dover gestire un comparto enorme.

Solo per la Versilia, si parla di 439 stabilimenti balneari, con 4.300 lavoratori diretti e circa 12mila dell’indotto. Oltre a una storia plurisecolare che la Cna vuole difendere a tutti i costi. "Sono 15 anni che lottiamo – spiega il coordinatore nazionale Cristiano Tomei – e la nostra insistenza sul tema della scarsità di risorsa di cui parla l’articolo 12 della Bolkestein ha finalmente portato a una legge per arrivare alla mappatura delle coste marine, lacustri e fluviali. Dobbiamo presentarci in Europa con dati certi e di carattere nazionale. Il fatto che alcune zone siano piene di spiagge libere e altre meno non è rilevante ai fini della direttiva. Non solo: possiamo dare a Bruxelles il numero preciso delle concessioni che metteremo all’asta nei prossimi anni, proprio in virtù dei principi di libera concorrenza e in modo da diversificare l’offerta del nostro territorio, con servizi specifici e tarati per ciascun contesto". Il problema , in questo senso, è che i tempi sono stretti: i termini per il completamento della mappatura scadono a luglio. "Ma in tre mesi – sottolinea Tomei – con le tecnologie che ci sono, non mi chiedo se sia possibile farla: mi chiedo perché non si sia ancora fatta".

“Mi preme sottolineare che togliere le spiagge alle nostre famiglie per darle a qualcun’altro non è libero mercato e non è concorrenza - continua il coordinatore – e non vedo perché si debba colpire un settore che ha contribuito al rilancio del turismo dopo il Covìd, portando l’Italia sul podio dei Paesi più visitati. E qualcuno vorrebbe smantellare tutto ciò? Già l’incertezza di questi tempi ha avuto un impatto negativo sull’indotto: chi viene sul mare in queste settimane vede spennellare, mentre una volta si vedevano gli investimenti di imprenditori che hanno le mani legate perché non sanno se potranno ammortizzare. Dobbiamo difendere questa realtà: un mondo fatto di microimprese che ha fatto vanto di sé durante il Covid: un’eccellenza invidiata in tutto il mondo".

Oltre a spingere sulla mappatura, la Cna ha chiesto di sospendere le procedure di evidenza e di istituire un tavolo tecnico con compiti consultivi e di indirizzo in materia. "Ci aspettiamo che il governo ci tuteli come aveva detto che avrebbe fatto – commenta il presidente dei balneari viareggini Luca Lippi –; ci sono ampi margini per la corretta applicazione della Bolkestein. Sono stati presi impegni precisi a tutela delle aziende familiari, che devono essere mantenuti".