
Giuseppe Poli con la figlia: l’azienda “Lazzeri” è gestita a livello familiare
Pontestazzemese (Lucca), 27 maggio 2018 - Una storia dolcissima. Impastata di storia, tenacia, passione e spirito imprenditoriale. Un business che parte da un biscotto e, soprattutto, dagli antichi sapori dell’Alta Versilia. A raccontarla è Giuseppe Poli, titolare dello storico biscottificio Lazzeri a Pontestazzemese, che è l’evoluzione di un’ingegnosa intuizione che oggi ha conquistato i vip di tutta Italia. Fu nonno Luigi Lazzeri, nel dopoguerra, ad aprire il laboratorio del pane prima in località Fornetto, poi nell’attuale zona del Martinetto. Nel 1990 subentra il nipote Giuseppe che per 23 anni ha continuato a sfornare pagnotte e sfilatini, prima di specializzarsi nei celebri biscotti. «I tempi sono cambiati e a un certo punto c’è stato un crollo di consumi e di ordinazioni con la chiusura di tante attività in Alta Versilia – racconta Poli – quindi ho deciso di dare una nuova declinazione a quel laboratorio, mettendo insieme passione, professionalità e pazienza. Ho iniziato a sperimentare alcune ricette partendo dai tradizionali befanini, per elaborare ben dodici tipi di biscotti realizzati con ingredienti naturali: farina di frumento tipo 0 o farina bio a km zero, zucchero, uova fresche e burro». Con un’impronta originale applicata a ricettari tradizionali, ecco dunque i cantucci con le mandorle o con i fichi secchi, i ‘raggi di luce’ con farina di mais e limone fresco non trattato, il ‘triangolo sublime’ con cacao extrafondente e nocciole o ‘i poletti’ (dedicati alla famiglia) di farro integrale con nocciole e zucchero di canna e burro; in tempi più recenti è partita anche la produzione di biscotti vegani per chi ha intolleranze.
Nella filiera di delizie “Lazzeri” produce anche cinque tipi di dolci tra la classica ciambella, la pasimata, una rivisitazione del marzapane di Pietrasanta e le crostate. Il presentatore Marco Columbro ha voluto proporre quelle vegane nella sua tenuta di Pienza. Ogni elemento viene impastato (alcuni rigorosamente a mano), cotto e perfino confezionato a livello familiare, grazie all’aiuto della moglie Franca e del figlio Samuele. Per un totale di cento chili al giorno di produzione artigianale continua.
"Inizio a lavorare ogni mattina alle cinque – evidenzia l’imprenditore delle delizie per intenditori – e curo personalmente la distribuzione portando i biscotti nelle migliori botteghe della proncia di Lucca, Pisa, di La Spezia fino alle salumerie di Parma, Milano, Roma e Napoli. Non porterò mai i miei prodotti nella grande distribuzione perchè sono concepiti per le realtà di vicinato. E quando viene chiesto il riassortimento, allora capisco di aver fatto centro. Questo lavoro è fatica e inventiva: sto infatti elaborando un biscotto senza zucchero. Il maggior rammarico? Vedere invece che in giro c’è poca voglia di fare – si sfoga Poli – possibile infatti che nessun giovane abbia voluto riaprire un forno a Stazzema?"
Francesca Navari