"Basta guerre politiche. Un crocifisso in ogni aula"

L’imam Izzedin Elzir: "Quando arrivai in Italia i parroci ci hanno aperto le chiese". E sulle richieste di esonero dalla musica e dalla mensa bacchetta i suoi fedeli.

"Basta guerre politiche. Un crocifisso in ogni aula"

"Basta guerre politiche. Un crocifisso in ogni aula"

VIAREGGIO

"Quando sono arrivato in Italia negli anni ’90 non c’erano moschee e gli unici che ci davano ospitalità e la possibilità di pregare erano i parroci nelle loro chiese. Qualcuno lo fa anche oggi. Credo che la forza della religione sia proprio questa convivenza pacifica e non dobbiamo ridurre la fede ad una mera questione politica: ad esempio lo spinoso dibattito riguardo al crocifisso nelle scuole. Voglio dirlo una volta per tutte: la croce non offende nessun musulmano e dal mio punto di vista tutte le aule ci dovrebbe essere, non come semplice arredo scolastico, ma per la fede".

A dirlo è Izzedin Elzir, imam della moschea di Firenze ed ex presidente dell’Unione delle Comunità Islamiche d’Italia, che interviene dopo il disappunto espresso dal preside Germano Cipolletta di fede buddista, nei confronti delle richieste espresse da alcune famiglie musulmane che, lo ricordiamo, hanno chiesto al dirigente dell’Istituto comprensivo Camaiore 1 di osservare e rispettare i loro principi islamici in merito a due questioni: esonerare i figli dalle ore di musica almeno per questo mese di Ramadan, perché ascoltare melodie e suonare strumenti andrebbe contro i precetti del Corano e poi di tenere a mensa i piccoli alunni della Primaria senza però somministrare loro cibo e bevande.

"Studiare e ascoltare musica non va contro i precetti del Corano e fino alla pubertà non c’è l’obbligo di digiuno durante il Ramadan", osserva Izzedin Elzir, palestinese d’origine e italiano d’adozione, che senza mezzi termini dà ragione al dirigente e bacchetta le famiglie per aver fatto simili richieste, le invita ad informarsi meglio e commenta: "Il preside Cipolletta ha ragione. Non ci sono motivazioni effettive per fare polemiche. Partiamo col dire che anche nell’Islam, come in molte altre religioni, ci sono diverse scuole di pensiero, che vanno dalle più o meno ortodosse. Tra queste ve ne sono alcune che hanno regole molto rigide da rispettare, tra cui non è possibile ascoltare musiche di ogni genere perché sostengono – in base alla loro interpretazione – che sia uno strumento del demonio. In ogni caso non si tratta di una questione legata al Ramadan ma - casomai – si tratta di un’osservanza da rispettare nell’arco di tutta la vita. Quindi credo che questa richiesta derivi da una interpretazione personale del Corano. Consiglio vivamente le famiglie di Camaiore – sottolinea l’Imam Izzedin Elzir - di rivolgersi alla comunità islamica più vicina e di informarsi meglio. Inoltre in questo caso si tratta di una disciplina scolastica e per di più la musica è un dono, una ricchezza. Per quanto riguarda invece la faccenda dei bambini più piccoli a mensa – dice l’imam - voglio ricordare che fino alla pubertà il digiuno non è obbligatorio. Capisco che a volte i bambini vogliano imitare i genitori, ma è troppo pericoloso lasciargli a digiuno per un’intera giornata. Se proprio non potete farne a meno – ribadisce l’Imam ai genitori -, trovate un’alternativa insieme al preside: ad esempio potreste portargli a casa durante la mensa".

Eleonora Prayer