Balza Fiorita resterà chiusa a lungo. Residenti in gravissima difficoltà: per molti viaggiare è un calvario

Da Monteggiori e S.Lucia fino al centro urbano bisogna scendere a Capezzano e aggirare la collina. È lo stesso percorso che dovranno fare i pulmini diretti a S.Anna. Montebello è diventato lontanissimo

Ieri mattina il sindaco Marcello Pierucci è tornato sul versante della frana di via Balza Fiorita: l’interruzione è destinata a durare a lungo

Ieri mattina il sindaco Marcello Pierucci è tornato sul versante della frana di via Balza Fiorita: l’interruzione è destinata a durare a lungo

Camaiore, 14 marzo 2024 La chiusura prolungata di via Balza Fiorita, che due giorni fa ha finito di sprofondare nella voragine provocata dalla frana del versante lungo cui corre(va) la carreggiata, non rischia di mettere i bastoni tra le ruote soltanto al Parco della Pace di Sant’Anna di Stazzema, che ogni primavera accoglie centinaia di scolaresche. L’interruzione della viabilità mette in ginocchio pure i residenti delle frazioni collinari, tagliati fuori dal capoluogo e dal resto del territorio di Camaiore.

Passando da via Balza Fiorita, gli abitanti di Monteggiori e Santa Lucia potevano raggiungere il centro in pochi minuti passando dalla via di Montebello. In sostanza, bastava discendere il monte dal versante che guarda sulla valle di Camaiore. Adesso, con la strada franata e i tempi di ripristino della viabilità che inevitabilmente si dilatano, l’unica alternativa è scendere dalla collina verso Capezzano, e da lì affrontare il periplo del rilievo per arrivare a Camaiore dal lato opposto. E viceversa. Chiaramente, i tempi di percorrenza si allungano e pure di parecchio: per questo, diversi residenti hanno attivato i pollici per sollecitare l’amministrazione sui social, chiedendo di agire il più velocemente possibile.

Il fatto è che l’ultimo evento franoso ha sparigliato le carte in tavola. Se il progetto originario ideato dal Comune prevedeva di riaprire la viabilità, seppure solo parzialmente, entro la fine del mese, la situazione maturata in questi giorni comporterà l’apertura di un cantiere molto più massiccio – non a caso, i costi previsti sono lievitati da 100mila a 300mila euro – e con tempi inevitabilmente più lunghi. Il nuovo disegno maturato in Comune prevede di scavare la montagna fino a quando non si troverà una superficie solida, ben ancorata alle rocce sottostanti – che ci sono, come hanno evidenziato le analisi geomorfologiche – e lì ricavare una nuova corsia dove, in futuro, realizzare ex novo una strada in tutta sicurezza, fissata con dei micropali e protetta da un muro di contenimento.

Intanto , le previsioni meteo per il fine settimana sono avverse: e dunque bisognerà capire se, con una nuova pioggia, lo ’scivolo’ argilloso su cui poggiava via Balza Fiorita continuerà a venire giù. In quel settore, il pendio non è più ’aggrappato’ alla montagna. E senza ancoraggi, l’acqua porta via quel che trova.

RedViar