Avvocato-detective smaschera la finta escort

Il legale ha salvato un cliente dalla truffa di un pizzaiolo: si fingeva donna e richiedeva caparre per incontri in un appartamento in centro

La richiesta di incontri hot nascondeva una truffa (foto archivio)

La richiesta di incontri hot nascondeva una truffa (foto archivio)

Forte dei Marmi(Lucca), 2 marzo 2021 - L’avvocato-detective ha smascherato una finta escort. Così salvando il proprio cliente dal tranello di un pizzaiolo in vena di truffe. Tutto comincia con l’annuncio pubblicato su un sito di incontri da un cinquantenne versiliese: una presentazione accattivante, per trovare una donna con cui intraprendere una relazione. L’uomo viene contattato da una signorina che, senza troppi giri di parole, gli dice che è disponibile a incontri fugaci, senza alcun tipo di legame. Racconta di essere una donna in carriera, benestante, proprietaria di un appartamento in centro a Forte dei Marmi (indicando la strada e il numero civico) e inviando foto già di per sè abbastanza esplicite. Immagini di una giovane procace e molto affascinante che convincono il malcapitato, tanto che tra i due inizia una fitta corrispondenza via chat. Un dialogo serrato di giorno e di sera che nulla di strano fa presagire, tanto che la donna invia anche messaggi vocali con voce femminile e suadente che spingono il cinquantenne a voler accelerare la data dell’incontro. A quel punto però le cose prendono una precisa direzione: la donna chiede 350 euro per trascorrere del tempo nel proprio appartamento, con una caparra di 150 euro da versare anticipatamente tramite PostePay "per essere sicura di non essere presa in giro". L’uomo non sospetta ancora nulla di strano ma ha la fortuna di lasciarsi andare a confidenze con il proprio avvocato, raccontando che di lì a poco andrà a fare il versamento per incontrare finalmente quella donna bellissima e con voce super sexy. Ecco che il legale intuisce che qualcosa non quadra e chiede all’amico-cliente il contatto della signorina così disponibile. Con un profilo fasullo riceve le stesse attenzioni, chat continue, le solite foto esplicite e la comunicazione della medesima cifra da sborsare se vorrà incontrarla nel suo appartamento a Forte dei Marmi. A quel punto l’avvocato-Sherlock Holmes ha salvato le foto riscontrando che erano immagini ’rubate’ da profili escort pubblicati su internet; poi si è detto disponibile a versare la caparra facendo però presente che per i pagamenti PostePay è necessario il codice fiscale dell’intestatario. E il tranello è stato servito: quella sexy vamp in realtà era un pizzaiolo ligure che, una volta smascherato, ha bloccato il profilo. Ma magari dopo aver già truffato uomini a caccia di avventure. Francesca Navari