BEPPE NELLI
Cronaca

"Assurdo, così perdiamo il nostro simbolo"

Dalle Mura (Italia Nostra) contesta l’annuncio di Pierucci: "Da sempre ci sono ambientalisti che brindano quando cade un pino"

di Beppe Nelli

Antonio Dalle Mura è choccato: "Pini e pinete fanno parte dell’immaginario collettivo di Viareggio. Come si fa a pensare di farli sparire?".

Il presidente di Italia Nostra è un ambientalista coi piedi per terra. Non è mai stato un ecopasdaran. E rivolto a Federico Pierucci dice: "Questo assessore è un rifondatore viareggino? Certi ambientalisti come Legambiente seguono le indicazioni del professor Paolo Tomei che era nemico dei pini e diceva che ogni volta che ne cadeva uno stappava una bottiglia di champagne. Noi siamo contrari alla sparizione dei pini: è chiaro che se si piantano nelle lame cadranno, ma sui rilievi, i cottoni o cotoni del vernacolo viareggino, il terrreno è adatto: sul viale dei Tigli hanno avuto la possibilità di crescere bene. Nei primi anni 2000 iniziarono a sistemare proprio quel viale dove volevano tagliare tutti i tigli e tagliavano anche i pini: poi alcuni specialisti pisani dell’univiersità criticarono l’operazione, spiegarono che i tigli volevano anche ombra e quindi i pini servivano a mantenere le alberature che danno il nome al viale".

"La cultura di Viareggio – prosegue Dalle Mura – è legata ai pini e alle sue pinete, quella che chiamano Macchia Lucchese ha preso questo nome col Parco, ma prima si chiamava tutta Pineta di Levante. Prima del Parco si parlava solo di Pinete di Levante e di Ponente. L’immaginario viareggino è legato al pino e alle pinete. Anche se per i boscaioli sono legna da vendere. Prima di certi interventi radicali bisogna consultare Parco, Soprintendenza, Ordine dei dottori agronomi e forestali... Già nel 1999 Italia Nostra chiede di sentire anche l’Ordine dei biologi, l’Accademia di scienze forestali di Firenze, la Società italiana di arboricoltura... Ma il Comune non lo fa mai".

Ma dietro alla caduta di pini e altri alberi c’è l’abbandono della regimazione idrica dei terreni: a Levante come a Ponente. Spiega Dalle Mura: "Gli alberi cadono per mancanza di manutenzione o manutenzione errata da parte del Comune. Il sistema di regimazione delle acque della Macchia Lucchese non funziona. Il flusso di scolo del canale che drena la pineta e scarica lò’acqua in porto è stato interrotto. Tra lo stadio e il Collegio Colombo c’è la fossa che ha una saracinesca quando si interra sotto al Colombo. La saracinesca è chiusa, c’è l’acqua stagnante e marcia. Quando negli anni ’90 furono regimate le acque della Pineta di Levante alcuni ambientalisti denunciarono il sindaco Andrea Palestini perché volevano ’rinaturalizzare" ’ in modo da farla tiornare paludosa...".

In conclusione: "Ho letto le rilevazioni sugli alberi che dovrebbero cadere e vanno abbattuti: non spiegano perché devono cadere,. née perché vanno abbattuti. Mancano verbali articolati sulle condizioni delle piante. Su via Indipendenza la Soprintendenza parla di stime di dottori agronomi forestali, ma in delibera non ci sono firme di specialisti, solo di una società a responsabilià limitata".