
Apre il mercato del pesce Subito food & beverage e lavorazione delle telline A settembre via alle aste
Non c’è rosa senza spina. E nemmeno scorfano senza lische. Il nuovo mercato del pesce apre i battenti tra pochi giorni. Ma sulla flotta pescherecci viareggina pende la spada di Damocle dell’Unione europea, che propone di vietare la pesca a strascico anche su tutta la costa toscana a nord dell’isola d’Elba. Mentre sta nascendo un’insurrezione nazionale della categoria come da anni c’è contro la Bolkestein, l’organizzazione di produttori "Cittadella della pesca" arriva invece al traguardo. L’inaugurazione dell’ittico avverrà a tappe, settore per settore: un avvio complesso dopo lavori e autorizzazioni altrettanto complicati, con un investimento dell’associazione che alla fine arriverà a 4 milioni di euro.
"Il mercato aprirà a fine mese, al massinmo ai primi di luglio – assicura Antonella Malfatti, segretaria della Cittadella della pesca, l’associazione di produttori che raccoglie la maggior parte della flotta pescherecci di Viareggio, e che da tempo s’è aggiudicata la gestione della struttura – Procederemo con aperture parziali e progressive. Il centro di impacchettamento delle telline è pronto. Al bar mancano pochi ritocchi. Questi sono i due settori che inauguriamo a giorni. Stiamo presentando la Scia, la denuncia di inizio attività, per ottenere il bollo CE necessario per svolgere attività alimentari all’ingrosso. A settembre entrerà in funzione la modernissima sala per le aste del pescato, anche in via telematica, e l’anno prossimo ad aprile aprirà i battenti il ristorante. A questo riguardo siamo felicissimi che Cristiano Tomei abbia sposato la nostra visione a 360 gradi sulla pesca. Condivide il nostro progetto, collaborerà anche alla nuova scuola di cucina. Certo che è dura, alla fine l’investimento della nostra organizzazione raggiungerà i 4 milioni di euro".
La gestazione del nuovo mercato ittico è durata un ventennio. Una lungaggine come tutte le cose viareggine. Ma sempre meno tempo dell’asse di penetrazione, sul cui tratto finale ci sono ancora liti e non è pronto il progetto. L’idea nacque alla giunta di Marco Marcucci che, al posto dell’attuale mercato sul Vialone, intendeva realizzare il centro tecnologico per la nautica. Poi tutto si fermò e l’incapacità del Comune di procedere cl nuovo mercato cofinanziato dalla Regione, fu una delle ragioni per cui la stessa Regione creò la Port Authority. Adesso, quando l’ittoco del Vialone chiuderà, al suo posto sono previsti cantieri navali con alaggio.
Anche la costruzione del nuovo mercato, ubicato dov’era la banchina commerciale a ridosso della diga foranea, è stata lunga. Nel mezzo ci si è messa anche la pandemia. Però le prospettive sono ottime: la struttura avrà impianti d’avanguardia; un’ininterrotta catena del freddo dalla banchina d’approdo dei pescherecci alla sala aste, alle celle frigo, al laboratorio di trasformazione. La sala aste, collegata anche online, dovrebbe consentire di far salire le quotazioni del pescato viareggino. E anche il bar-ristorante, in alto con vista a 360° sul mare e l’entroterra, al di là del rientro commerciale immediato è pensato per un’ulteriore promozione del pescato locale. Un locale destinato non solo ai diportisti, ma a una vasta platea turirtica interessata alla gastronomia.