"Anche a scuola i tagli dei consumi Va insegnato il rispetto del Creato"

Nel messaggio del vescovo Giulietti a docenti e studenti l’invito a sfruttare l’occasione della crisi per modificare le abitudini di vita e l’economia a favore dell’ambiente, dei poveri e delle generazioni future

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Messaggio inconsueto, quello che il vescovo di Lucca ha inviato alle scuole per la ripresa delle lezioni: il tema del risparmio energetico irrompe nelle parole di monsignor Giulietti, insieme agli ormai abituali richiami di Papa Francesco per l’ambiente: "Anche le scuole dovranno cambiare qualcosa, per ciò che riguarda l’uso di gas, elettricità e

acqua, adottando misure di contenimento degli sprechi e di riduzione dei consumi".

"Ciò – prosegue il vescovo – significa, per tutti, dover fronteggiare qualche disagio. C’è però anche un aspetto positivo: la scuola può diventare un vero e proprio laboratorio in cui, insieme, si acquisiscono conoscenze, abilità e atteggiamenti che risulteranno utili anche in altri luoghi e altri tempi. Riflettere su quello che sta accadendo: le sue cause e le sue conseguenze; imparare piccoli gesti quotidiani di responsabilità; maturare una mentalità attenta all’ambiente. L’anno che si apre, se vorrete, vi potrà rendere cittadini più partecipi e consapevoli delle sorti del nostro Paese, disponendovi ad essere, domani, protagonisti attivi della vita sociale, culturale e politica italiana. Nel suo Messaggio di quest’anno per la Giornata del Creato, Papa Francesco ribadisce l’urgenza di un deciso processo di cambiamento. “Si tratta di convertire i modelli di consumo e di produzione, nonché gli stili di vita, in una direzione più rispettosa nei confronti del creato e dello sviluppo umano integrale di tutti i popoli presenti e futuri, uno sviluppo fondato sulla responsabilità, sulla prudenzaprecauzione, sulla solidarietà e sull’attenzione ai poveri e alle generazioni future. Alla base di tutto dev’esserci l’alleanza tra l’essere umano e l’ambiente che, per noi credenti, è specchio dell’amore creatore di Dio, dal quale proveniamo e verso il quale siamo in cammino".

E dunque: "La comunità scolastica non può sottrarsi a questa sfida: stare dalla parte dei giovani, infatti, comporta guardare al

futuro con responsabilità, impegnandosi a lasciar loro un ambiente e una società vivibili. La transizione a modelli di consumo più sobri, pertanto, non può essere solo la risposta a un’emergenza, ma il frutto di una visione lucida di ciò che va fatto oggi per il bene dei giovani un domani. La connessione di alcuni problemi con la guerra in Ucraina può aiutare a riflettere sul ruolo delle armi e dei conflitti negli attuali equilibri globali, sul ripensamento delle relazioni tra i popoli e un impegno fattivo per il dialogo e la pace. Quest’anno di “austerità” potrebbe essere l’occasione per far crescere il senso di unità in direzione di obiettivi condivisi e per acquisire una mentalità e una prassi davvero innovative rispetto alla custodia del creato e alla promozione della pace. Spesso le prove, anche se ci spaventano e ci fanno faticare, ci rendono migliori: non perdiamo questa opportunità, vivendola solo come un problema e occasione di lamentele".