
Un intervento dei i carabinieri
"Bevono, vomitano, si picchiano, spaccano tutto e ci minacciano se osiamo allontanarli". Mara Taccola, titolare del bagno Biancamano di Tonfano, è angosciata mentre descrive le scorribande giovanili in spiaggia paragonandole alla calata dei Lanzichenecchi. La sua è una testimonianza diretta dato che lo stabilimento confina a nord con il pontile, zona prescelta per la cosiddetta mala movida.
A farne le spese, sabato notte, è stato proprio il Biancamano, con i giovani vandali immortalati dalle telecamere. "Sono venuti intorno alle 2.30, in apparenza tutti minorenni – racconta – e pur non facendo grossi danni hanno buttato le attrezzature all’aria e tagliato teloni e frangivento. Tutte le spiagge risentono di questa invasione di ragazzi che credono che il mare sia alla loro mercé. Sarà che le discoteche sono chiuse, ma la spiaggia è diventata ormai uno spazio libero notturno dove queste orde si sentono in diritto di fare qualsiasi cosa. Ogni mattina sappiamo già che dobbiamo pulire e rimettere a posto la spiaggia, la strada e il parcheggio. Siamo sempre in apprensione, è da giugno che abbiamo questi problemi. Vengono con gli zaini pieni di bottiglie: ringraziamo il cielo quando non le spaccano e i clienti possono venire in spiaggia senza ferirsi ai piedi. Ci vorrebbero controlli molto più mirati e attenti. Le forze dell’ordine dovrebbero non solo passare dal pontile, ma stazionare qui in zona per diverse ore visto quel che succede".
Taccola ricorda, a mo’ di esempio, il recente blitz anti-droga al pontile da parte dei carabinieri di Marina, che hanno arrestato uno spacciatore di 18 anni e denunciato un 17enne per lo stesso motivo. La balneare descrive le dune che separano la passeggiata dal pontile come un ricettacolo di bottiglie, sporcizie e deiezioni. "Il mare va lasciato aperto – conclude – ma solo per chi vuole camminare al chiaror di luna. A certi ragazzi andrebbe impedito, questa non può essere una zona franca in cui tutto è consentito. Non facciamo che chiamare il 112 e il 118, ci vorrebbero più educazione e forze dell’ordine. Il mare è diventato un luogo d’aggregazione non per chiacchierare, ma per lasciarsi andare a bestialità di ogni tipo. Questo non è più divertimento".
Daniele Masseglia