
Da sinistra i tre operatori: Simone Bergamini, Federica Dami e Attilio Galli, che riveste anche il ruolo di ‘conservatore’
È stata una giovane mamma, i figlio Matteo e Filippo hanno rispettivamente 5 e 11 anni, a tagliato il nastro quando nei mesi scorsi è stata inaugurata la seconda ambulanza della Misericordia. Federica Dami è una volontaria della Misericordia: non si sente un’eroina o una superdonna, per lei questo impegno è un’occasione di gioia per sentirsi utile agli altri, per condividere con gli altri volontari esperienze e sentimenti. Si racconta con semplicità. "Per me – dice – essere volontaria significa donare una parte del mio tempo agli altri, a persone che vivono una difficoltà. Far parte della Misericordia è una bella esperienza che condivido con gli altri. Siamo un’équipe ognuno arricchisce gli altri".
Quali sono le caratteristiche del volontario? "I volontari sono persone che agiscono senza aspettarsi niente, anche se chi dona riceve molto di più di quello che dona: è la scoperta che si fa quando si intraprende questo percorso".
Lei ha il compito delicato di formare i volontari? "Dal 2009 formo i volontari della Misericordia, significa aggiornarsi, impegnarsi. I nostri volontari sono tutti uguali, non c’è alcuna differenza nei settori che affrontiamo, l’aspetto che ci unisce e che ci rende una squadra è l’esigenza di essere utili e di mettersi in gioco: ognuno è un tassello prezioso. Uno per tutti e tutti per uno". Accanto a Federica Dami c’è Attilio Galli volontario con una storia diversa. "Sono un bancario in pensione di origine senese – dice –. Vivo a Viareggio da una ventina di anni. La grande famiglia della Misericordia l’ho incontrata nove anni fa".
Come è diventato volontario? "Per caso e per curiosità. Ho iniziato per curiosità con un corso di salvataggio, il corso mi ha appassionato e così ne ho fatto un altro. Ed eccomi qui a fare il volontario sulle ambulanze, sono caposervizio".
Quale sentimento la spinge a questo impegno? "Fare del bene fa stare bene: non è un’espressione banale. Provare per credere".
E’ caposervizio sull’ambulanze, una responsabilità impegnativa, come la vive? "È necessario coordinare le squadre in modo da avere un clima sereno. Vanno valutate le caratteristiche dei volontari, che costituiscono il team e avere la sensibilità di rendere armonico il clima nel rispetto delle diversità di ciascuno di noi. L’obiettivo è intervenire sul servizio nella migliore maniera possibile. La famiglia della Misericordia ha il compito di essere un punto di riferimento e deve svolgerlo al meglio".
Volontario sulle ambulanze ma anche magistrato dell’Confraternita. "Sono due ruoli distinti che cerco di assolvere nella maniera migliore".
Il volontariato vive un momento di crisi per la carenza di volontari, vuole fare un appello? "Noi accogliamo tutti, non conta l’età per diventare volontari, contano lo spirito, l’esigenza di condividere valori etici con altre persone. Essere volontari significa donare un’opportunità e donarla al prossimo".
Come si diventa volontari della Misericordia? "E’semplice – chiude Federica Dami – è sufficiente venire in via Cavallotti dove vengono fatti i colloqui e poi sbrigare gli aspetti amministrativi".
Maria Nudi